REDAZIONE AREZZO

Imprenditrice scrive fiaba sulla sua città

Glenda Furia, imprenditrice turistica a Barnard Castle, ha scritto una fiaba ispirata alla leggenda dei Giorni della Merla ambientata a Cortona, come omaggio alla sua città natale. La fiaba fa parte di un progetto commemorativo basato sui Racconta Storie degli anni '80.

Un omaggio alla sua Cortona. È quello di Glenda Furia oggi imprenditrice turistica insieme al marito Daniele Alari a Barnard Castle piccola città nel nord della Gran Bretagna non lontano dal confine con la Scozia. Ha scritto di suo pugno una fiaba ispirata alla leggenda dei giorni della Merla ambientandola proprio nella città etrusca. La fiaba oggi fa parte del progetto commemorativo Racconta Storie Members Edition, basata sui ben noti Story Tellers di Marshall e Cavendish degli anni ‘80, con le fiabe con le quali molte generazioni sono cresciute. "Ero affascinata da quei racconti– racconta Glenda - narrati in entrambe le versioni (italiane e quella originale inglese) da ben noti attori di teatro, dalle musiche e le atmosfere magiche, quasi sempre ambientate nella campagna inglese e scozzese, tra arcobaleni e giacchette volanti. Alcune storie erano nuove per il pubblico italiano ma facevano parte della tradizione britannica, come britannici gli illustratori. A seguito di una selezione ho ottenuto di poter partecipare al fascicolo commemorativo, all’interno del quale troviamo anche un nuovo capitolo di una delle favole più amate dal pubblico dei Racconta Storie, donato gentilmente dal suo illustratore originale, che risiede nello Yorkshire, la stessa area dove oggi vivo". Erano richieste fiabe o leggende della tradizione "Ho pensato ai Giorni della Merla – racconta ancora Glenda – e ho deciso di ambientarla proprio a Cortona. Mi piaceva l’idea di realizzare un tributo al mio paese natio, dove ascoltavo, sognatrice, quei bei racconti da bambina. Ai personaggi del brano ho voluto dare i nomi dei miei nonni e della mia gatta e mia madre Ida Parigi, pittrice, ha accettato di occuparsi delle illustrazioni. Per la narratrice di redazione inglese non è stato facile pronunciare quei difficili nomi italiani, ma ne è stata orgogliosa soprattutto dopo aver saputo l’importanza che avevano per me, a livello affettivo. È stata una bellissima esperienza, di cui vado molto fiera, la realizzazione di un sogno, di essere parte di qualcosa che mi ha permesso di crescere, che mi ha insegnato i buoni sentimenti e nello stesso tempo, di far conoscere e realizzare un tributo per il luogo da cui provengo e che sarà sempre casa". La.Lu.