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Il Riesame: Padre Graziano resti ai domiciliari. Tracce di siti porno sul suo computer

I giudici fiorentini respingono sia l'istanza della difesa per la libertà che la richiesta del Pm Dioni che lo voleva in carcere

Padre Graziano

Arezzo, 17 giugno 2016 - Non era in Assise per l'udienza che ha visto protagonista il suo ex Vescovo, Riccardo Fontana. Ma nel calduccio del convento dei premostratensi può festeggiare: padre Graziano non deve tornare in carcere. 

A deciderlo è stato il Tribunale del Riesame di Firenze. Respinte sia l'istanza della difesa che la richiesta del Pm Marco Dioni che voleva il frate di nuovo in cella. Una sentenza che era attesa, in un senso o nell'altro, da qualche giorno, da lunedì, quando la vicenda era stata affrontata in aula:di qua come sempre il Marco Dioni e di là l’avvocato Riziero Angeletti.

Fino alla scelta: quella di  confermare gli arresti domiciliari, naturalmente nel convento romano del suo ordine. Arresti domiciliari, ricordiamo, fin dal primo momento vincolati al braccialetto elettronico.

Una linea emersa parallelamente all'udienza che da stamani tiene banco nella Vela del Tribunale aretino.

Intanto, dalla testimonianza in assise di Paolo Reale, consulente telefonico e informatico della parte civile Mirco Alessandrini (il marito di Guerrina) emergono nuovi particolari pruriginosi anche se forse non fondamentali per il caso. Nel computer di Padre Graziano, dunque, ci sono, riferite alla mattina del primo maggio 2014, quella della scomparsa, tracce di navigazione internet su un paio di di siti porno dal nome molto esplicito: uno si chiama addirittura dammisesso.it. Ma la difesa fa notare che a quell'ora il frate era in auto e che dunque a usare il Pc potrebbe essere stato un confratello.