REDAZIONE AREZZO

Il parroco vuole i locali liberi: a rischio il presepe vivente a Le Ville di Monterchi

"Possiamo utilizzarli solo nel periodo natalizio, ma abbiamo la necessità di averli disponibili tutto l'anno", dicono gli organizzatori dell'associazione "Venite Adoremus"

Il presepe vivente di Le Ville Monterchi, uno fra i più famosi d'Italia

Arezzo, 18 marzo 2022 - Potrebbe anche non andare più in scena il presepe vivente di Le Ville Monterchi, uno fra i più famosi d’Italia con 250 figuranti e l’ambientazione nell’intero paese. E il Covid-19 non c’entra, anche se ha bloccato le edizioni 2020 e 2021, dopo la prima tenutasi nel 2005. Vi sono problemi di natura logistica fra gli organizzatori dell’associazione “Venite Adoremus” e il nuovo parroco del paese, arrivato un paio di anni fa. “Non è che il sacerdote ci abbia sfrattato – spiega Terzilio Fedeli, presidente dell’associazione – però ci ha detto che possiamo utilizzare i locali della parrocchia solo nel periodo natalizio e non per il resto dell’anno. Voglio far presente che la nostra è una “macchina organizzativa” che, per ovvi motivi, deve rimanere in moto per tutti i dodici mesi, per cui avere spazi è fondamentale. Noi disponiamo da sempre di un capanno vicino alla chiesa, più tre stanze che fungono da sartoria e un ripostiglio. Don Hervè (così si chiama il sacerdote proveniente dalla Costa d’Avorio) aveva detto di fare come ho già spiegato, poi eravamo arrivati a un accordo e oltretutto ci siamo adoperati per garantire una sostanziosa offerta per il riscaldamento della chiesa; l’accordo prevedeva che sistemassimo il materiale in un altro vano magazzino, nel quale avevamo iniziato a fare qualche lavoro. Il problema è che dopo sei mesi, all’improvviso, ha ricambiato idea e ci ha ordinato di sgomberare anche da lì. Francamente – conclude Fedeli - questa situazione ci sta facendo passare ogni buon proposito e soprattutto la voglia di impegnarci, perché ci crea enorme disagio: pensiamo soltanto alla sartoria con i vestiti da creare e provare.