
Una domenica bestiale, canterebbe Fabio Concato. Una domenica incredibile ripetono dal quartiere generale di Confcommercio, più o meno a intervalli di un’ora nel giorno del gran finale. Una domenica sold out, dicono i numeri che chiudono le porte della cittadella dei sapori confermando la potenza dell’evento e le ricadute sulla città. Il Mercatissimo spegne le luci a quota 330mila presenze, poco sotto il record dei record, fissato a 340mila. Il volume di affari è stimato in quasi tre milioni di euro. L’impatto sulla città si vede: strade intasate nell’isola dei trecento stand, folla ovunque e a qualunque ora, di giorno e di notte. Colazione che diventa pranzo e si dilata a cena, i banchi di gastronomia come ristoranti a cielo aperto, e la sera che si scioglie nella notte del gusto. Così per tre giorni: centro pieno per gli strateghi di Confcommercio che hanno puntato in alto, portando a casa un risultato impressionante. Partenza prudente, poi l’esplosione sabato e domenica. La migliore sintesi è nelle foto qui sopra: immagini delle ultime ore del Mercatissimo. Dal un lato le code al banco argentino, tra i più gettonati, e dall’altro il "papà" dei brezel che allarga le braccia e indica il banco vuoto: brezel sol out. Come vuote, già nella prima parte del pomeriggio erano le ceste di dolci negli stand all’ingresso dell’area Eden e pure dei banchi con speck e gastronomia tirolese. Tutto spazzolato per gli appetiti dei buongustai e il piacere di una domenica che da sola dà il senso del successo dell’evento: a tarda sera il conto delle presenze arriva a 130mila, più di sabato, in un crescendo rossiniano. Per tutta la giornata un fiume di gente ha attraversato la cittadella dei sapori. Un giro del mondo in trecento stand. E che giro.
Ma nel vortice dei profumi, con il fumo dei bracieri che sale sopra i tendoni e offusca perfino il sole, una sosta davanti allo stand israeliano è la scelta di molte persone. Sulla sommità sventolano le bandiere dello Stato israeliano e sullo sfondo che fa da cornice al banco, si staglia lo skyline di Tel Aviv, Gerusalemme, una terra oggi alle prese con un’altra guerra. Un pensiero, una stretta di mano con i commercianti che preparano il menù, un momento di solidarietà, pur in mezzo alla grande festa del cibo. Che incanta tutti, senza differenza d’età.
Ma l’effetto Mercatissimo sconfina oltre la cittadella dei sapori e si estende ai negozi del centro, nell’area tra via Crispi e piazza San Jacopo e nella parte sud di Corso Italia: saracinesche aperte e clienti all’opera. C’è chi fa sconti nel nome del Mercatissimo e chi punta a intercettare l’onda lunga del fiume di gente. Gente che cammina ovunque pur di raggiungere la meta tra un assaggio di olive ascolane e un tuffo al banco delle spezie. Gruppi a piedi attraversano le rotatorie per raggiungere il centro, brividi su viale Michelangelo tra auto e pedoni. Alle 18 i tre piani del parcheggio Mecenate sono al completo, così alla Cadorna e pure al Baldaccio. Una domenica speciale. Per tutti.