REDAZIONE AREZZO

Il cliente gli punta le forbici addosso e lui tira fuori la pistola: finisce in rissa

Far West in via Cavour: quattro i denunciati, tra cui anche un noto commerciante. La bufera è avvenuta durante la notte di Halloween

Carabinieri

Arezzo, 6 novembre 2018 - Botte di Halloween in via Cavour. Gran parapiglia nell’ultima serata di ottobre in una nota bottega del centro storico, «da Primo», con tanto di intervento da parte dei carabinieri, intervenuti a seguito delle segnalazioni di chi stava assistendo alla scena. Il bollettino ufficiale parla di quattro persone denunciate dai carabinieri – un ventenne e un cinquantenne italiani, e un sedicenne e un ventinovenne albanesi – una rissa per futili motivi e minacce reciproche, con uno dei due albanesi a brandire una forbice e il titolare del locale con una pistola in mano.

Alla fine tutti quanti sono stati denunciati per rissa mentre due dei partecipanti anche per minacce aggravate e il titolare del locale per porto illegale di arma. Il motivo scatenante della gazzarra sarebbe stata una lite scoppiata all’improvviso per motivi stradali proprio davanti al locale, frequentatissimo dagli aretini sia come alimentari, sia come ristorante per la qualità dei prodotti proposti alla clientela.

I carabinieri, che hanno condotto le indagini sull’episodio, precisano che l’arma era detenuta legalmente dal proprietario del locale, mentre sarebbe scaduto il termine per la visita che permette il rinnovo. Ed è lo stesso titolare, tramite l’avvocato di fiducia Riccardo Locci che lo difende assieme a Marco Bufalini, a raccontare la sua versione dei fatti.

«Tutto - sostiene Locci - è nato fuori dal locale. C’era un’auto che stava passando e un gruppo di ragazzini che probabilmente ostruiva il passaggio. Uno di questi ragazzi pare abbia fatto un gesto in direzione dell’auto, forse mal interpretato dal conducente, di origine albanese, che è sceso e ha iniziato a inveire contro il ventenne, fino a colpirlo». SEMPRE stando a questa ricostruzione, il proprietario sarebbe uscito dalla bottega per fare da paciere e difendere il ragazzino.

«Il mio cliente – continua Locci - ha cercato di dividere i due ma l’amico del conducente è arrivato a bloccarlo da dietro, mentre l’altro ha iniziato a picchiarlo. Lui si è difeso sferrando un pugno e alla vista del sangue che usciva dal naso, l’albanese ha iniziato a inveire, gridando che lo avrebbe ucciso».

La scena si trasferisce poi all’interno della bottega alimentare, intervengono anche alcuni avventori per sedare il confronto, l’albanese impugna un paio di forbici e il proprietario la pistola («Ma rivolgendola verso terra» precisa l’avvocato Locci). La contesa a quel punto si depotenzia anche se ci scappa un altro pugno ai danni del proprietario. Ma quantomeno la pistola torna nel cassetto e anche le forbici vengono subito deposte.

Al di là della versione dell’avvocato, sarà adesso l’iter giudiziario a delineare con precisione i contorni della vicenda. Di sicuro c’è che la serata finisce con due persone portate al Pronto Soccorso con ferite lievi e con la denuncia da parte dei carabinieri di quattro persone. A questo quadro si aggiunta un’ulteriore denuncia, per tentato omicidio, da parte del titolare di «da primo» locale nei confronti del ventinovenne albanese. La denuncia è stata depositata ieri mattina.