Da Firenze Marco Stella avverte i forzisti sull’effetto Sardegna: "È un segnale, non va sottovalutato". Parole chiare che servono al coordinatore toscano degli azzurri a incardinare il ragionamento nella partita per Palazzo Vecchio. Ma a cascata, quel monito, rimbalza evidentemente su ogni piazza al voto di giugno. E vale, a maggior ragione, per Cortona dove la coalizione va alle urne con due candidati. Certo, si parte da situazioni diverse ma qualche analogia c’è: in Sardegna il centrodestra ha pagato il prezzo di un candidato che non è riuscito a intercettare il feeling con gli elettori; un candidato desginato dopo un braccio di ferro interno che hanno lacerato lo schieramento. A Cortona, il centrodestra ha scelto la discontinuità dal sindaco uscente Meoni (ma lui investe nelle urne l’esperienza del suo governo) dopo una stagione attraversata da un fiume carsico di maldipancia. Un pò come accaduto in Sardegna con Solinas.
Ora, il candidato su cui le forze della coalizione puntano in maniera decisa e compatta è Carini, ma in questa partita il rischio è il frazionamento del consenso, opzione che numeri alla mano, finisce per favorire il candidato unitario del centrosinistra Vignini. Ed è su questo che i partiti del centrodestra suonano la carica: "Meoni non ha voluto fare sintesi con la coalizione e scende in campo da solo rivelandosi il migliore alleato di Vignini". E c’è perfino chi nella lettura politica azzarda un parallelismo tra il caso Meoni e il caso Soru: in Sardegna si è candidato contro il suo partito, il Pd, contando sul sostegno del Terzo Polo, ma alla fine si è fermato all’8 per cento e non entrerà nell’assemblea regionale sarda.
Applicato al caso Cortona, nei ranghi del centrodestra porta più di un esponente a ritenere che "Meoni farà la stessa fine. Sa di non avere la struttura politica di cui, invece, il centrodestra è portatore e che non arriverà al ballottaggio. La sua è un’azione per avvantaggiare il centrosinistra; l’azione di un sindaco che ha sempre professato l’appartenenza al centrodestra". Voci, rumors che si rincorrono per le "rughe" di Cortona nella partita più infuocata di questa tornata elettorale. E che descrivono il clima da "fratelli coltelli" in un Comune strategico per il centrodestra. Senza contare il riverbero diretto sui tavoli toscano e nazionale dove il dossier è aperto da mesi.
Pure per questo dalla coalizione si leva l’appello a fare quadrato. A ben guardare, tra la Sardegna e Cortona le distanze non sono poi così incolmabili. In mezzo un braccio di mare, ma le correnti che regolano le maree, potrebbero creare un’onda anomala che punta dritta sul colle di Cortona.
Lucia Bigozzi