
di Marco Corsi
Un’esperienza di vita da cui hanno trovato la forza e lo spunto per condividere con gli altri una serie di problematiche legate all’età adolescenziale e, soprattutto, per trovare le soluzioni. Loro sono una coppia di genitori terranuovesi, Letizia Balò e Alessandro Rossetti. Il 27 ottobre prossimo, a Montevarchi, presenteranno il progetto R.a.y.. Si tratta di un’associazione che si sta impegnando per supportare adolescenti in cerca di identità. Ragazzi che presentano disagi psicologici e disturbi alimentari o che vivono situazioni conflittuali. Grazie ai fondi che saranno raccolti, l’associazione potrà offrire un servizio a tutti i ragazzi valdarnesi che hanno bisogno di essere aiutati. Il nome R.a.y. significa raggio di sole, è l’acronimo di Revolutionary as youth. "È ispirata alla luce che emana oggi nostra figlia Asia, che dopo due anni di disagio è riuscita grazie alle nostre possibilità economiche ad essere supportata da una professionista - ha spiegato Letizia - Questo, purtroppo, non tutte le famiglie se lo possono permettere economicamente e noi vogliamo dare la possibilità di aiutare a tutti ragazzi in età adolescenziale che soffrono di disagio psicologico e che necessitano di essere aiutati".
L’associazione cercherà di costruire una rete di professionisti che verranno retribuiti e per questo sarà importante coinvolgere la comunità con raccolte fondi. "La mia famiglia ha dovuto affrontare un disagio psicologico avuto da nostra figlia, un percorso che è durato due anni e che ci ha segnato profondamente – ha aggiunto Letizia – Oggi lei vive felice, si è trasferita all’estero per studiare e questo per noi non può essere che una grande vittoria consapevoli tuttavia che il percorso non si è ancora concluso e che ancora oggi lei è supportata nella vita di tutti i giorni. Se oggi possiamo vederla brillare è perché abbiamo potuto permetterci di sostenere spese per farci aiutare da una professionista. Spese importanti che non tutte le famiglie possono affrontare. Ci siamo chiesti molte volte come genitori, se nostra figlia non avesse avuto il coraggio di parlarci del suo disagio, cosa sarebbe potuto succedere".
"Per questo – ha aggiunto – ci riteniamo genitori fortunati, ecco il motivo per cui ho dato vita all’associazione, perché vorrei che tutti i giovani che soffrono o stanno passando un periodo buio nella loro vita, possano trovare in R.a.y. persone in grado di farli tornare a brillare".
Intanto le donazioni sono partite e possono essere effettuate sul conto corrente di R.a.y. aps - da Unicredit Spa, agenzia di Figline Incisa Valdarno-Iban IT54D0200871541000106777034 oppure dal sito http:www.progettoray.it.