Il Blue Monday con un sorriso. Lisi: "Sono come il mio Felice Sereni. La tristezza dà un senso alla vita"

Il comico degli Avanzi di Balera e il suo personaggio depresso: "Cerchiamo troppo la felicità, non serve"

Il Blue Monday con un sorriso. Lisi: "Sono come il mio Felice Sereni. La tristezza dà un senso alla vita"

Il Blue Monday con un sorriso. Lisi: "Sono come il mio Felice Sereni. La tristezza dà un senso alla vita"

di Gaia Papi

AREZZO

Ci siamo appena lasciati alla spalle il giorno più deprimente dell’anno. Sì, ieri era il Blue Monday, in italiano lunedì triste. Si tratta del terzo lunedì del mese di gennaio, un mese lungo segnato dalla fine delle vacanze natalizie, dal ritorno a scuola e al lavoro e, come se non bastasse, dal freddo e dal buio. Insomma, tutti gli ingredienti per una vera tristezza.

Ne abbiamo parlato con il più famoso depresso aretino: si chiama Felice Sereni, uno dei più fortunati personaggi di Alessandro Lisi, degli Avanzi di Balera, comico amatissimo dal pubblico. Sul palco, insieme a Santino Cherubini e Francesco Maria Rossi, ha segnato un’epoca.

Lisi, che tristezza era quella del suo Felice Sereni?

"Lui era un patitore cronico. Era un triste vero, era parte di me. La sua era una tristezza materiale, una tristezza autentica, mica quella che c’è in giro oggi, quella è drogata. Ci dobbiamo lamentare a tutti i costi. Anche le vecchiette, ormai sole, passano le giornate nelle sale d’attesa dei medici a fare a gara a chi ha più acciacchi. Ma ora sono state fregate con i numerini".

Come mai viviamo tutta questa tristezza?

"Perché siamo castrati nello sfogo. Non si possono più commettere infrazioni. Non ci si può più dare due manate per sfogarsi. A me manca la velocità. Ogni tanto qualche caduta, farsi del male servirebbe per imparare".

Quindi un po’ di sofferenza serve?

"Certo che sì. Oggi si cerca la felicità a tutti i costi. Invece, vivere la tristezza serve. Dalle peggiori condizioni la ripartenza può essere solo migliore".

Per poi capire cosa è veramente la felicità?

"Esatto. Si dovrebbe un po’ vivere la vera tristezza e anche la solitudine. A chi si lamenta tanto prescriverei quindici giorni chiusi in un capanno a Lignano. Vedrai che al ritorno a casa anche vedere una bici in strada rallegrerebbe".

Le origini del Blue Monday risalgono al 2005 in Gran Bretagna...

"Non avevo dubbi. Dopo gli olandesi, quello inglese è il popolo con il più alto tasso alcolico. Ed è normale, un bimbo inglese esce di casa e fuori trova inesorabile la pioggia. Giocherà al pallone tre volte all’anno e poi che fa? Va al pub".

Un consiglio per i più giovani? "Quarantacinque minuti alla settimana di motozappa sotto la pioggia, quando la terra diventa besciamella. E poi, per riattivare il contatto con la natura, prescriverei: diverse bastonate alle arnie, in estate in costume. Credetemi farebbe tanta adrenalina".

Cosa dobbiamo aspettarci da questo 2024?

"Non lo so: io faccio un augurio di tristezza vera a tutto Arezzo. E poi un maggiore intervento delle forze dell’ordine là dove è necessario: a chi fa casino botte soft, con quei manganelli di moda per Carnevale".

Nel frattempo, chi fine ha fatto Felice Sereni?

"Sono diventato io, a tutti gli effetti".