
Daniele Bennati oggi è commentatore del Giro d’Italia per la Rai
La tappa di oggi del Giro d’Italia finalmente tocca di nuovo la provincia di Arezzo a distanza di quattro anni dall’ultima volta. Nel 2021, infatti, la carovana rosa attraversò il passo della Consuma e Stia nel percorso che andava da Siena a Bagno di Romagna. Così anche nel 2017, mentre per ritrovare un arrivo ad Arezzo bisogna tornare al 2016, quando l’ottava tappa della corsa rosa, partita da Foligno, tagliò il traguardo in via Ricasoli dopo aver effettuato anche la scalata dell’Alpe di Poti. Oggi, il gruppo, dopo essere partito da Gubbio, entrerà in Toscana attraversando Mercatale, La Dogana, Camucia e Foiano prima di passare in provincia di Siena, dove è posto il traguardo. Il territorio aretino, quindi, può tornare a salutare il Giro e chi meglio di Daniele Bennati, ex commissario tecnico della nazionale di ciclismo e ora commentatore per la Rai che ad Arezzo è nato e si è alzato sui pedali, poteva riavvolgere il nastro.
Bennati, che può vantare vittorie di tappa nelle tre grandi corse a tappe (Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta) e, tra gli altri, successi nel Giro del Piemonte, Giro della Sardegna e Giro della Toscana, ha ricordato in particolare gli ultimi due arrivi in città.
Bennati, un ricordo legato al Giro ad Arezzo? "Sicuramente quello del 2003, quando tirai una bellissima volata a Mario Cipollini che vinse la tappa con arrivo allo stadio passando da viale Giotto. Era il mio primo giro, un ricordo bellissimo. Tra l’altro anche la tappa successiva partiva da Arezzo per arrivare a Montecatini Terme: Cipollini vinse anche quella tappa, ottenendo la 42esima vittoria di tappa nel Giro e superando il record di Alfredo Binda".
È l’unica volta che è arrivato nella sua città in una corsa rosa? "Sì, perché poi il Giro è tornato ad Arezzo nel 2016 con la scalata all’Alpe di Poti ma io non lo correvo quell’anno. Poi non è più passato in città e io nel 2019 mi sono ritirato. Accontentiamoci, per ora, che sia finalmente ripassato almeno in provincia".
Chi lo vince questo Giro? "Fino all’ultima tappa sarà incerto. Ancora il vero Giro deve iniziare, anche se c’è stato già un antipasto nei giorni scorsi con la salita finale di Tagliacozzo in cui però non si potevano fare grandi distacchi. Il meglio deve ancora venire".
C’è qualche giovane aretino che può seguire le sue orme? "Mi duole dirlo ma attualmente Under 23 o Junior di alto livello non ne vedo. Ci sono diversi ragazzi interessanti ma non aretini. C’è troppo poco nel nostro territorio nelle categorie giovanili, penso anche alla mancanza di grandi squadre come poteva essere negli anni Ottanta la Del Tongo che aveva Giuseppe Saronni come capitano. Speriamo che si possa presto rivedere qualcuno o qualche squadra davvero di spessore per far tornare il nome di Arezzo sulla scena nazionale".