
Franco Vaccari e il presidente Mattarella sul palco dell’Arena di Janine
"In questo prato rideva e scherzava con gli amici palestinesi Shani, una delle giovani israeliane uccise il 7 ottobre, nel Negev. Da allora condividiamo ogni giorno, con i tanti amici israeliani e non solo, il tormento e l’angoscia per gli ostaggi israeliani. Così come ogni giorno condividiamo il dolore per le orribili e inaccettabili stragi con decine di migliaia di morti - specialmente civili - che avvengono a Gaza, e che si aggiungono ad anni e anni di sofferenze del popolo palestinese".
Le parole corrono nel silenzio dell’Arena di Janine: ognuno è come "pietrificato" dal racconto di Franco Vaccari. Ogni ragazzo prova a immaginare il volto di Shani, in mezzo a quelli di centinaia di ragazzi trucidati nell’assalto di Hamas. Qui a Rondine, Vaccari lavora da trent’anni per abbattere muri e costruire ponti. I ponti del dialogo, del riconoscersi anzitutto come persone e mettere insieme valori universali, come l’umanità, primo passo per superare l’inganno del conflitto. Rondine non dimentica Shani e la porta in ogni azione che parla di pace. Nel suo saluto al presidente della Repubblica, Vaccari traccia il percorso di Loai, il primo studente palestinese arrivato a Rondine più di 20 anni fa, e che "da qualche mese ha dovuto lasciare la Cisgiordania con tutta la famiglia per rifarsi un futuro". Ma i ricordi si intrecciano alla speranza.
"Questo luogo - scandisce rivolgendosi a Mattarella - è soprattutto testimone del coraggio di giovani che, provenienti da terre lacerate dai conflitti armati, non colpevoli delle guerre, ma eredi dell’evidente fallimento delle leadership dei loro Paesi, non si rassegnano alla logica dell’odio e del nemico, né all’inevitabilità della guerra. Al contrario, si mettono in gioco, vivendo insieme per due anni, giorno dopo giorno, trasformando l’inimicizia ereditata in amicizia praticata" "Disarmarsi" nei tre giorni "Disarmanti" dello Youtopic Fest: il gioco di parole serve a rilanciare l’essenza del metodo Rondine (in questi giorni ha ottenuto il riconoscimento dell’Unesco) e a ricucire la visita di Mattarella nel borgo all’incontro con Papa Leone che ha preceduto la mattinata aretina del presidente della Repubblica, e il richiamo del pontefice a una pace disarmata e disarmante. Che rilancia l’appello, incessante ai potenti della terra affinchè sia fermata "la corsa al riarmo. Invece di acquistare armi siate disarmanti e scegliete la pace". Lo stesso appello, incalzante che si leva da Rondine: "No alla corsa al riarmo". Lo dice dal palco dell’Arena di Janine, crocevia ideale di incontri e progetti, l’ dove "non esistono passaporti, ma persone".
Il boato che si leva dal prato, tra gli ombrellini per proteggersi dal sole, i cartelli e le magliette colorate che brillano insieme all’entusiasmo dei ragazzi è la colonna sonora di un giorno speciale, storico per Rondine. Vaccari accompagna il presidente Mattarella in un’altra tappa importante della sua visita: è l’incontro con gli imprenditori del progetto "Imprese di Pace", promotori di un’economia fondata sui valori del Metodo Rondine. Tra di loro Brunello Cucinelli, Massimo Mercati insieme agli imprenditori aretini e oltre trenta aziende italiane che hanno scelto di trasferire i principi della pace e della responsabilità sociale nel cuore del sistema produttivo.
Lucia Bigozzi