CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

"Guerra" del vento tra due Regioni. Il progetto eolico ancora nel mirino

La Toscana pronta a dare l’ok per l’installazione di sette pale ma l’Emilia Romagna vuole ricorrere al Tar. Oggi la Conferenza dei servizi si pronuncerà in maniera definitiva: ecco tutti i possibili scenari futuri.

Il progetto. prevede l’installazione di sette pale alte 180 metri nel territorio comunale di Badia Tedalda ma con chiari impatti visivi oltre confine

Il progetto. prevede l’installazione di sette pale alte 180 metri nel territorio comunale di Badia Tedalda ma con chiari impatti visivi oltre confine

di Claudio Roselli

La Regione Emilia Romagna è già stata chiara in proposito e ora ribadisce la propria intenzione: se la Toscana dovesse autorizzare il progetto eolico di "Badia del Vento" (che prevede l’installazione di sette pale alte 180 metri nel territorio comunale ma con chiari impatti visivi oltre confine), presenterà quasi sicuramente ricorso al Tar per bloccare l’iter di realizzazione dell’impianto. Il presidente Michele De Pascale ha già incaricato gli uffici di mettere mano in maniera approfondita sulla questione e di valutare l’opportunità di intraprendere l’azione legale. Quella che è stata ribattezzata la guerra del vento fra le due Regioni potrebbe quindi "combattersi" in tribunale e anche in tempi brevi.

Perché oggi la conferenza dei servizi dovrebbe pronunciarsi in maniera definitiva e la Toscana – come già si è ampiamente capito dalle dichiarazioni del suo governatore, Eugenio Giani – sembra decisa a dire di "sì" lasciando spazio ad aggiustamenti ma non a dinieghi, tantopiù che è favorevole anche il Comune direttamente interessato, quello , mentre i vicini di Casteldelci, Borgo Pace e Sestino la pensano in maniera diversa, così come parlamentari e consiglieri regionali dell’Emilia Romagna.

Le dichiarazioni televisive di Giani hanno mandato su tutte le furie Regione Emilia Romagna, sindaci, comitati e associazioni, anche se De Pascale ha scelto di alzare la voce attraverso gli avvocati.

Su quel versante di Appennino, sono saliti a più di dieci i progetti presentati da società impegnate nella produzione di energia eolica, con una previsione complessiva di oltre 70 aerogeneratori, ma è ovvio che soltanto uno o al massimo due di essi saranno eventualmente approvati. Wwf, Italia Nostra, Coalizione Tess, associazioni e comitati, compresi ovviamente i due geograficamente più coinvolti (Appennino Sostenibile e Crinali Bene Comune) sono tornati subito alla carica.

Definito "gravissimo" il comportamento di un Giani che mesi addietro, in un’altra intervista, aveva precisato di voler difendere il territorio regionale dai progetti eolici per tutelare il valore dei paesaggi anche dal punto di vista turistico, "dimostrando mancanza di rispetto per quelli romagnoli e marchigiani", nonostante "Badia del Vento" sia stato considerato non compatibile e in contrasto con le norme di tutela che riguardano appunto ambiente e paesaggio.

Disboscamenti, sbancamenti alterazione degli habitat, minacce alla fauna e compromissione di paesaggi identitari a vantaggio dell’industria energetica sovvenzionata con incentivi miliardari: questi gli altri risvolti che fanno paura, oltre alle torri più alte dei grattacieli.