"Giù le mani dai nostri tecnici". Ragazzi morti nello schianto. Il sindaco replica alle accuse

Uno dei due funzionari, ora in pensione, risiede nel comune di Monterchi

"Giù le mani dai nostri tecnici". Ragazzi morti nello schianto. Il sindaco replica alle accuse

"Giù le mani dai nostri tecnici". Ragazzi morti nello schianto. Il sindaco replica alle accuse

MONTERCHI

"Non possiamo mettere alla gogna due nostri tecnici comunali per il solo fatto di svolgere una funzione pubblica". Questa la risposta del sindaco di San Giustino, Paolo Fratini, all’interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza Corrado Belloni e Luciana Veschi di Patto Civico a proposito dell’assenza del guard-rail sul punto nel quale è avvenuto il tragico incidente stradale nella notte fra il 2 e 3 dicembre dello scorso anno, lungo la vecchia statale 3 bis all’altezza dello località Altomare (nella foto), con un bilancio pesantissimo: la morte di quattro giovani residenti a Città di Castello e a Monte Santa Maria Tiberina. Uno dei due tecnici, oggi in pensione, risiede in Valtiberina Toscana ed era funzionario comunale dei lavori pubblici all’epoca dei fatti. Quale il problema? C’era stato un precedente guard-rail, abbattuto in un altro incidente stradale nel 2018 e nel frattempo il Comune (visto che quel tratto di strada è di sua competenza) non aveva provveduto alla sostituzione, poi nei giorni scorsi la Procura di Perugia è arrivata alla conclusione delle indagini, affermando che la presenza della barriere avrebbe potuto garantire maggiore sicurezza e magari scongiurare anche il decesso delle vittime.

Ma i toni sono saliti in consiglio quando la Veschi ha ricordato la petizione online sul ripristino del guard-rail non presa in considerazione e si è dichiarata sdegnata dal comportamento dell’amministrazione, uscendo dall’aula per poi rientrare. Il primo cittadino, dal canto suo, ha detto che nessuno intende sottrarsi alle proprie responsabilità, specie davanti a una tragedia del genere e che vi è fiducia nell’operato della magistratura e dei tecnici. "I procedimenti in corso meritano da parte di tutti la massima correttezza, al di là di ogni diatriba politica", ha concluso Fratini. Ricordiamo che per entrambi i tecnici è stato proposto il rinvio a giudizio, anche se – in base alle regole del codice della strada – non correrebbe l’obbligo della installazione dei guard-rail all’interno di un centro abitato, dove vige il limite di velocità a 50 chilometri orari. Ora, il pilone sul quale ha sbattuto l’auto dei ragazzi si trova per pochi metri dentro il centro abitato, dal momento che poco prima – per chi viene da sud – c’è il cartello che indica l’ingresso a San Giustino, quindi i due tecnici potrebbero essere scagionati per questo motivo.

Il guard-rail, insomma, lo avrebbero potuto rimettere per scrupolo ma non per tassativa imposizione. Tutto questo, senza mancare di rispetto alle famiglie dei quattro giovani, che resteranno per sempre provate dalla peggiore delle disgrazie.