
Lovari, il ricordo di un’amica ristoratrice. "Era l’amicone di tutti, siamo sconvolti"
Franco Lovari, il 75enne paziente morto nel tragico incidente stradale avvenuto lunedì mattina sull’autosole, viveva con la moglie nella frazione di Vitereta all’interno del territorio comunale di Laterina - Pergine. Si era trasferito in Valdarno da tantissimi anni dalla sua Firenze, qui aveva messo su famiglia e instaurato ottimi rapporti con tutte le persone che come lui avevano deciso di vivere la propria vita lontano dal caos cittadino. Tra coloro che sono rimasti sconcertati dalla tragica notizia piombata così all’improvviso c’è anche Marta Vannelli la titolare dell’osteria Oca Satolla che si trova proprio a Vitereta e di cui era cliente da tantissimo tempo: "Ho appreso dell’incidente su Internet, ma mai avrei pensato che tra le vittime ci fosse Franco, una persona solare, che si era integrato ormai da tantissimi anni della nostra frazione, tanto da essere un amicone di tutti. Non faccio questa affermazione perché purtroppo non è più con noi, è quello che penso che pensano tutti di questa persona la cui morte ci ha sconvolto perché non eravamo certo preparati". Sposato con Cristina, padre di due figli e nonno di tre nipoti, da un paio d’anni si era un po’ distaccato dalla vita di paese per i problemi di salute che hanno colpito proprio la moglie: "A lui piaceva andare tanto nel bosco, rendersi magari utile anche per il prossimo ma da circa due anni sua moglie ha cominciato ad avere seri problemi di salute ed era praticamente sempre al suo fianco perché non del tutto autonoma, anche lui i suoi piccoli acciacchi li aveva e per andare a curarsi ci ha rimesso la vita. Un qualcosa di incredibile, nel mio piccolo non riesco a farmene una ragione". L’aveva visto non molto tempo fa, all’incirca la fine di luglio dove era andato al ristorante per prendere del cibo da asporto: "Doveva venire a pranzo, aveva fissato un tavolo, ma la moglie ha avuto dei problemi di salute e così ha preferito prendere del cibo da asporto. Ha sempre affrontato i problemi con il sorriso, una persona oltremodo generosa se si pensa che spesso mi regalava verdure o funghi che trovava perché amava andare nel bosco. Aveva anche una casa a Pontenano, dove talvolta si recava d’estate per respirare un po’ di aria buona".
Massimo Bagiardi