
Il luogo della tragedia
Arezzo, 12 agosto 2025 – Una bandiera della Misericordia, due magliette con su scritto Gianni e Giulia e mazzi di fiori. Ai piedi dell'Autostrada del Sole, in via Lungarno a Terranuova Bracciolini, a pochi metri dal ponte Leonardo, già da diversi giorni, il punto esatto in cui hanno perso la vita Gianni Trappolini, Giulia Santoni e Franco Lovari non passa inosservato. Alcuni cittadini e operatori della Misericordia hanno infatti omaggiato le tre vittime della tragedia di sette giorni fa con fiori e ricordi. Sono già passati otto giorni. Otto lunghi giorni di dolore, di rabbia, ma anche di compostezza. Dolore per la tragica fine di tre persone che hanno avuto solo la sfortuna di trovarsi nel punto sbagliato al momento sbagliato. Perché loro non avevano nessuna colpa. Rabbia perché non si può morire così e perché quel tratto di autostrada è da sempre molto pericoloso, soprattutto quando ci sono restringimenti di carreggiata o comunque rallentamenti, anche per la presenza di tanti mezzi pesanti. Compostezza perché in questi sette giorni è quello che abbiamo riscontrato non solo tra i familiari, ma anche tra gli amici della Misericordia di Terranuova, tra le istituzioni tra gli stessi cittadini che sabato scorso, in 2000, hanno tributato l'ultimo saluto a Gianni e Giulia, mentre nel pomeriggio una folla ha preso parte alle esequie di Franco.
Quello che chiedono tutti è che i due operatori della Misericordia e il paziente trasportato non siano morti invano. C'è bisogno di un intervento normativo lungo l'Autostrada del Sole, in particolare nel tratto aretino e valdarnese. Il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni ha proposto, riprendendo una richiesta avanzata da più parti, la frenata automatica per i camion, mentre il governatore della Misericordia di Terranuova Patrizio Italiano è andato oltre, chiedendo il divieto di sorpasso per i tir tra Orte e Firenze sud. In queste ore è previsto un incontro tra l'onorevole Tiziana Nisini, deputata della Lega eletta in Valdarno e il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Qualcosa dovrà essere fatto perché è inaccettabile morire così. Gianni, Giulia e Franco non possono più tornare in vita ma la loro drammatica fine può comunque servire a evitare che tragedie come queste si possano ripetere. Vedremo se queste morti avranno smosso le coscienze.