Fimer, disco verde al piano McLaren: pagati gli stipendi ai lavoratori

L’ offerta dell’acquirente inglese accolta dal giudice: dieci milioni subito e quaranta nei prossimi mesi. Riaperte le linee di credito, pagati gli stipendi di aprile ai 280 dipendenti. La fabbrica è già ripartita

I lavoratori della Fimer all’annuncio della svolta nella vertenza

I lavoratori della Fimer all’annuncio della svolta nella vertenza

Arezzo, 5 maggio 2023 – Ora c’è il sigillo: la Fimer è salva. In meno di ventiquattrore, il tribunale di Arezzo ha accolto le richieste dei legali di Fimer e archiviato il procedimento aperto su segnalazione dei commissari giudiziali per la revoca del concordato. Se l’iter fosse andato avanti, avrebbe portato al fallimento l’azienda leader nella produzione di inverter.

Mercoledì la svolta durante l’udienza in tribunale, con gli operai nel piazzale a trepidare, su futuro e stipendi. I giudici hanno valutato l’offerta già blindata sul piano economico, quella del fondo Greybull, titolare della McLaren Applied Technology. Un’offerta che, tradotta in soldoni, significa: dieci milioni di euro subito, per garantire un’immediata ripartenza, e altri quaranta nei prossimi mesi. E che ha convinto il pm a ritirare la richiesta di sospensione del concordato preventivo. Il giudice Pani si è riservato la decisione e ieri è arrivato il semaforo verde che mette in sicurezza lavoro e lavoratori. Proprio ieri hanno ricevuto il bonifico dello stipendio sospeso di aprile: la riapertura delle linee di credito ha reso possibile ciò che i dipendenti attendevano da settimane, con l’angoscia di chi si ritrova in mezzo alla tempesta pure se la barca non fa acqua da nessuna parte. Il sigillo del tribunale apre un nuovo corso nella storia dell’azienda brianzola con uno stabilimento anche a Terranuova Bracciolini: 280 dipendenti e un indotto di oltre un centinaio di persone, quarto produttore mondiale di inverter solari. Nell’udienza di mercoledì a rappresentare l’interesse della società si è costituito in causa Stefano Ambrosini, insieme alla docente fiorentina Stefania Pacchi.

“Non posso che esprimere viva soddisfazione per il risultato raggiunto" commenta Ambrosini per il quale "è un passo molto importante, che conferma la serietà di intenti della società e dei suoi interlocutori finanziari all’insegna della reciproca collaborazione. Parecchio lavoro, comunque, resta da fare nell’interesse della società e dei suoi creditori, a cominciare dai lavoratori". Lapidaria la chiosa di Marcello Catacchini, in aula per lo studio legale guidato da Giovanni Gatteschi, in rappresentanza della proprietà. Ieri davanti al tribunale non c’era più il presidio messo in piedi da lavoratori e sindacati nei gioni bui dell’incertezza. E il rosso dei fumogeni si è dissolto tra le lacrime di gioia. Si riparte.

LuBi