Fimer, la liberazione. Il dramma finisce in gloria: azienda e dipendenti in salvo grazie agli inglesi

Arezzo: sì del Tribunale alla proposta di Greybull, titolare della McLaren Applied Technology. Esplode la gioia degli oltre cento lavoratori in attesa fuori dal palazzo di giustizia

Un gruppo di dipendenti della Fimer davanti al tribunale di Arezzo (foto Cristini)

Un gruppo di dipendenti della Fimer davanti al tribunale di Arezzo (foto Cristini)

Arezzo, 4 maggio 2023 - "Mi viene da piangere": Tiziana Zaccari ha appena saputo che da oggi la Fimer riprenderà a pagare gli stipendi. E indica le colleghe e amiche nel piazzale del tribunale. "Viviamo tutte da sole, per noi quel salario è tutto" spiega commossa. Ed esplode la torcida di un gruppo che in poche ore passa dallo spettro del fallimento alla luce della ripartenza.

Dalla scalinata, la curva della protesta per giorni, si alza un’ovazione quando i rappresentanti del fondo Greybull e della McLaren Technology sfilano. Una liberazione in salsa inglese, in un incastro quasi perfetto tra 25 aprile e 1 maggio. E che ha alle spalle un accordo definito nelle ultime ore tra la Fimer e la loro proposta,nella zona Cesarini che il tribunale aveva lasciato alle parti: entro mercoledì il via libera ad un’offerta o la fine del concordato preventivo e quindi il quasi inevitabile fallimento. Quella pressione di sicuro pesa sulla bilancia di una crisi, solo finanziaria, che arriva da lontano. "Abbiamo richiesta una prova fondi, un’offerta si è ritirata, l’altra ha risposto a tono", spiega il presidente del Cda Giovanni Varriale. Quasi un test. Ma certo la spallata del tribunale ha pesato. Anche se l’offerta della Clementy forse avrebbe lasciato la maggioranza alla proprietà: la famiglia Carzaniga (tutelata dallo studio Gatteschi) mentre quella McLaren al massimo le lascerà la minoranza delle azioni. L’accelerazione è tutta qui: blindata da dieci milioni che saranno versati subito per garantire la continuità e altri quaranta successivamente. Il pm ha ritirato la richiesta di conclusione del con cordato preventivo, aprendo la strada alla sentenza dei giudici, che arriverà a breve.

"Un grande passo in avanti: ma da domani saremo vigili che le promesse vengano rispettate", è la reazione congiunta di tutti i sindacati. In ballo i 280 stipendi dei dipendenti Fimer e almeno altri 200 legati all’indotto. In un accordo che si estende all’altra sede italiana dell’azienda, a Vimercate, e a quella indiana, per un fatturato totale di circa 170 milioni. Mentre le richieste di inverter fioccano, l’azienda, a meno di sorprese, ricomincia a correre. Oggi la prima verifica: l’arrivo degli stipendi. Ma per un momento il rullo dei tamburi e i fumogeni salutano lo scampato pericolo.