Fimer di nuovo con il fiato sospeso Vertice in azienda e sit-in di protesta

Stamani il doppio scenario della vertenza. Due ore di sciopero, attesa di garanzie sulla prima liquidità

Fimer di nuovo con il fiato sospeso  Vertice  in azienda e sit-in di protesta

Fimer di nuovo con il fiato sospeso Vertice in azienda e sit-in di protesta

di Maria Rosa Di Termine

In attesa di risposte la Fimer torna a fermarsi stamani dalle 10 alle 12 per le due ore di sciopero proclamato da Rsu e sindacati provinciali di categoria. Un orario non casuale perchè in contemporanea tra le mura dello stabilimento valdarnese si confronteranno in un incontro si spera chiarificatore i rappresentanti dei lavoratori, Cda dell’industria lombarda e il Cro di Greybull Capital e McLaren.

L’atteso investitore che per il rilancio del gruppo del solar si è impegnato a immettere quanto prima liquidità per 10 milioni sotto forma di prestito per far ripartire il sito a pieno regime e onorare le spettanze dei fornitori.

Il primo passo di un’operazione da 50 milioni che dovrebbe garantire il definitivo salvataggio e un futuro privo di nubi alla storica realtà produttiva. "Insieme alle istituzioni abbiamo chiesto a più riprese di conoscere tutti i membri del nuovo consiglio di amministrazione – spiega Ilaria Paoletti, segretaria provinciale della Fim Cisl – a cominciare dal presidente Giovanni Varriale, perché al momento l’unico che si è presentato alle riunioni programmate, decisivi per la ripresa, è stato l’ingegner Luca Bertazzini incaricato di curare la gestione operativa dell’azienda, compresi i rapporti con il manager del partner inglese, e delle relazioni sindacali. Vogliamo un aggiornamento sull’attuale situazione e capire le motivazioni di alcune scelte recenti del Cda, ad esempio quella di rescindere la collaborazione con il capo del personale".

Una mossa contraria alle richieste di Greybull McLaren e della Triplice di evitare modifiche agli assetti dirigenziali e agli interlocutori consolidati. Nell’elenco, ovviamente, anche lo stato dell’arte della trattativa per l’arrivo dei soldi necessari all’operatività aziendale.

Rsu, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, infatti, hanno sottolineato che a 20 giorni dall’udienza in Tribunale e dal via libera del Cda Fimer all’accordo con il fondo britannico ancora non sono stati compiuti gli adempimenti formali ad autorizzare l’immissione dei capitali per finanziare l’attività. "Purtroppo questa vertenza ci ha abituato a continui cambi di scenario della proprietà – conclude Paoletti - e la preoccupazione è che questo modo di agire, non inedito in una vicenda che interessa 280 addetti diretti e 200 dell’indotto, possa contribuire a creare condizioni che inducano l’investitore a interrompere il percorso. Abbiamo stilato un piano dettagliato di incontri da qui ad ottobre, quando si terrà l’omologa del concordato in continuità diretta, e siamo impegnati a vigilare per difendere l’occupazione".