ALBERTO PIERINI
Cronaca

Emergenza, tutto con il 112 E’ partito il numero unico Risposte in due secondi

Con una sola chiamata in caso di bisogno allerti sia sanità che forze di polizia. La postazione centrale ti localizza in automatico e ti collega ai presidi in zona

di Alberto Pierini

"Pronto emergenza": è la risposta standard che da ieri arriva a chiunque chieda aiuto. E lo chieda, naturalmente, sul filo del telefono. A mezzogiorno, anzi in realtà anche un po’ prima, è stato completato il passaggio dell’intera provincia al numero unico. Da ieri anche Arezzo dice 112. E lo dice che lo voglia o no. Le vecchie utenze del soccorso sono pensionate ma non troppo. Se componete il 118, il 113 o il 115 di là rispondono comunque "pronto emergenza".

Una canalizzazione che è il primo passo nel nuovo mondo del soccorso.Un numero solo se vi brucia casa, se hanno fatto irruzione i ladri, se vi sentite male. Dopo Firenze e Prato ecco il nostro turno. Preceduto dal Valdarno aretino, che grazie al prefisso 055 è entrato nella rivoluzione già dai primi di dicembre. Un evento salutato con soddisfazione dal Prefetto Anna Palombi e dalle altre autorità, raccolte nel palazzo del governo per il battesimo.

Chiami e ti rispondono da Firenze, da una centrale unica alla quale a vario titolo lavorano circa cento persone. Sta a loro poi instradare le chiamate alle centrali di secondo livello. Basta un tasto: e addirittura in automatico ti ascoltano in due, la centrale del vecchio 118 e il collega fiorentino. Una rete che gradualmente si estenderà a tutta la Toscana ma sarà agganciata anche a Marche e Umbria. Con due risultati. Il primo è di localizzarvi ovunque voi siate.

Non solo grazie al numero ma soprattutto scaricando la app "Where Are U": grazie alla quale potete chiedere soccorso anche senza parlare, anche solo collegandovi. Così come c’è un servizio chat per quanti non possano proprio parlare per eventuali patologie. E una call dalle auto prodotte dopo l’aprile 2018. "Call" impressionante: perché in caso di incidente non solo dall’auto all’unisono parte la chiamata alla centrale unica. Ma la stessa centrale viene informata della vostra esatta posizione, a quale velocità andavate e addirittura anche su quante persone fossero in macchina con voi. Addio privacy ma ambulanza subito in strada.

Grazie alla centrale in un mese sono state sfrondate le telefonate inutili: gli esperti passano a polizia, ex 118, carabinieri o finanza solo le chiamate davvero di emergenza. Di 45.000 ne sono sopravvissute quasi esattamente la metà. E questo dovrebbe servire a concentrare gli sforzi di chi agisce e interviene sul territorio. Una rete che ha anche una ricaduta economica, il servizio dovrebbe costare 70 centesimi di media alla chiamata contro un euro.

Il direttore della centrale è Alessio Lubrani e garantisce un’efficacia estrema. La media per avere una risposta è 19 secondi, per essere indirizzati al referente giusto 34 secondi, per completare l’operazione meno di un minuto. E non finisce mica il cielo. La "app" ha potenzialità ancora tutte da esplorare.

Ad esempio quella di poter inserire nella registrazione anche parenti e punti di riferimento, ai quali magari chiedere consiglio prima di un intervento medico. Pronti a segnalare il gruppo sanguigno se non fosse noto o a informare di eventuali allergie ai farmaci. E ogni chiamata può essere estesa a più di un soggetto: esempio uno di quegli incidenti dove ci sia bisogno in contemporanea del soccorso medico ma anche della polizia o di allertare il Pegaso. Il referente "apre la porta" e tutti si affacciano alla stessa cornetta. Uno per tutti, tutti per uno.