
CASENTINO
Oltre 55mila visitatori e 70 iniziative organizzate nel 2022: gli Ecomusei casentinesi sono sempre più attrattivi e la nuova stagione promette dati in crescita. Ma tra i frequentatori delle articolazioni territoriali dell’Ecomuseo – che solo nello spazio espositivo del Castello di Poppi ha contato 43mila visite delle 55 mila totali – non sono solo turisti. I primi interlocutori infatti sono gli stessi abitanti che hanno costruito nel tempo quel determinato patrimonio culturale e paesaggistico di cui gli Ecomusei ne sono custodi. Così visitare ad esempio il Museo della Castagna e della Transumanza di Raggiolo o il Museo della Pietra di Castel San Niccolò, è come fare un emozionante viaggio nel passato, tra ricordi e voglia di tramandare le tradizioni di un tempo.
"I numeri relativi all’affluenza delle nostre antenne ecomuseali sono ottimi e in crescita, ma il criterio quantitativo non è certo quello più idoneo e veritiero per descrivere l’efficacia e la bontà di un progetto come l’Ecomuseo del Casentino – ha dichiarato la presidente dell’Unione dei Comuni Montani Eleonora Ducci – i primi interlocutori infatti sono gli stessi abitanti che hanno costruito nel tempo quel determinato patrimonio culturale e paesaggistico, e a cui è demandata la sua salvaguardia e trasmissione". Sono circa 70 le iniziative di animazione socio-culturale capillarmente attivate sul territorio nello scorso anno, mentre per quanto riguarda le attività didattico-educative, altra tematica particolarmente cara all’Ecomuseo, sono state messe a punto e promosse 40 proposte che hanno visto la partecipazione di circa 21 classi.
"Nel tempo abbiamo condotto alcune ricerche con la collaborazione dell’Università di Firenze, per valutare l’impatto socio-culturale del progetto attraverso anche una serie di questionari – ha dichiarato il coordinatore dell’Ecomuseo Andrea Rossi – l’ultimo rilevamento è stato realizzato durante l’estate del 2022 e alcuni elementi emersi sono stati utili anche per la programmazione delle attività".