di Claudio Roselli
SANSEPOLCRO
Fra restringimenti e salti di carreggiata, non sarà del tutto agevole la percorrenza dei circa 29 chilometri di tratto toscano della E45, ma c’è anche una bella notizia: dal tardo pomeriggio di venerdì non vi sono più deviazioni fra Sansepolcro nord e Pieve Santo Stefano sud, quindi le due canne della galleria Poggio sono percorribili regolarmente. Una situazione che non si verificava da tempo immemorabile, tanto che qualcuno ha salutato con "commozione" questo evento, scrivendo su Facebook il post all’interno del public group "Vergogna E45".
La domanda che poi si è posta è la seguente: sarà una riapertura definitiva oppure momentanea? Dall’Anas, ecco la risposta attesa: lavori in galleria terminati. I problemi permangono ora nei 12-13 chilometri successivi da Pieve sud fino al confine con l’Emilia Romagna e allo svincolo di Canili di Verghereto. Sul versante romagnolo, la situazione è un tantino migliore (completati da pochi giorni i lavori su un paio di viadotti nel territorio di Mercato Saraceno), anche se non immune da cantieri, vedi il doppio senso di circolazione in una delle canne della galleria di Quarto, lunga due chilometri e 600 metri. Tornando in Toscana, la somma dei pezzi di strada non percorribili con le quattro corsie ammonta adesso a 6 chilometri; ciò significa che, in questo preciso segmento, quasi metà strada viene percorsa con deviazioni. Ciò comporta inevitabili rallentamenti, più che mai nei giorni feriali per i tanti mezzi pesanti che si servono della Orte-Ravenna, mentre nel fine settimana la situazione è un tantino più fluida per la maggioranza di automobili. È chiaro quindi che bisogna attenersi più che mai alle regole, ricordando che anche nei tratti liberi da lavori la velocità massima non deve superare i 90 orari. Si comincia nel chilometro e 300 metri all’altezza dell’abitato di Pieve Santo Stefano, nella zona dove si trova anche la piazzola franata nel 2018 e ora rimessa a posto.
Altri due chilometri e 860 metri fra Pieve Santo Stefano nord e Valsavignone, prima della parte finale, quella più articolata, che comprende i viadotti Mottarelle e soprattutto Tevere IV e Puleto; sul Tevere IV (un chilometro e 600 metri di lunghezza per il ponte più alto dal suolo) si lavora oramai da anni per un rifacimento praticamente completo, dalle solette al manto di asfalto, mentre sull’attiguo Puleto – 200 metri di lunghezza – sono in corso gli interventi di consolidamento sismico. Trattandosi pertanto di opere che hanno una incidenza sulla viabilità, i cantieri in questione non possono essere rimossi anche per brevi periodi.