LUCA AMODIO
Cronaca

Due pioniere all’università Le storie di Evelina e Dina

Una pubblicazione dell’ateneo fiorentino ricorda le prime donne laureate. Tra loro anche le aretine che hanno studiato medicina e matematica. .

Due pioniere all’università Le storie di Evelina e Dina

di Luca Amodio

Ci sono anche due aretine tra le prime donne laureate all’Università di Firenze. Una di loro è Evelina Liberatori. Nasce ad Arezzo all’inizio del secolo scorso, il 22 aprile del 1903. Il 1922 si iscrive all’Università di Firenze. Tra il 1878 e il 1940, i laureati in Medicina nel capoluogo toscano furono oltre 2200: ma soltanto 68 erano donne. Il 3% del totale. Tra di loro c’era anche Evelina. Nel 1922, la giovane aretina si iscrive alla facoltà di Scienze naturali, ma il 1° dicembre dello stesso anno cambia corso e sceglie Medicina, all’istituto di clinica medica diretta dal professor Schupfer. Si laurea il 1928 con una tesi dattiloscritta intitolata "Le possibilità cliniche della capillaroscopia". Ma c’è di più. Perché, per eseguire le osservazioni capillaroscopiche, Evelina utilizza un microscopio di cui era riuscita a potenziare l’illuminazione utilizzando una comune lampada da bicicletta.

Dopo la laurea, Evelina continua a studiare. Nel 1931, si specializza in radiologia ed elettroterapia. Dopo gli studi, la dottoressa Liberatori torna ad Arezzo, in provincia, dove inizia a svolgere la professione per la quale ha studiato: il medico. Ma studiare le piace: nel 1938 torna tra i banchi dell’Ateneo come uditrice alla specializzazione in Pediatria.

A ricordare la storia di Evelina, è un volume della Firenze University Press, "Le tesi delle prime donne laureate a Firenze", che documenta gli esiti di un progetto di ricerca avviato nel 2018 e condotto nel sistema bibliotecario dell’Università di Firenze. La ricerca è finalizzata a ricostruire una tappa fondamentale dell’emancipazione femminile: l’accesso all’alta formazione, consentita in Italia soltanto a partire dal 1875, quando con il nuovo regolamento universitario fu per la prima volta ammessa alle donne la frequenza ai corsi di laurea.

Nella pubblicazione c’è il nome anche di un’altra aretina. Si chiama Dina Locchi. Nasce ad Arezzo l’8 novembre del 1915. Suo padre, Santi, era infermiere al manicomio provinciale della città. Nel 1934 Dina consegue la maturità scientifica al Liceo da Vinci di Firenze, quindi si iscrive all’Università degli studi di Firenze alla facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali. Nel periodo universitario la ventenne aretina vive all’istituto di suore canossiane di Firenze. Si laureerà cinque anni dopo, il 20 novembre del 1939. Dopo la laurea, la dottoressa Locchi torna ad Arezzo. Qui, viene incaricata di matematica al liceo classico Francesco Petrarca, dove nel 1959 diventa professoressa ordinaria di matematica e fisica. E oggi, al Petrarca, il laboratorio di informatica è dedicato a lei.