SANSEPOLCRO
Cronaca

Due padri registrano il figlio. Ma il caso finisce in procura

Un sindaco nel Bolognese ha segnato il bimbo di Nino e Pierfilippo all’anagafe. Lettera della prefettura sulle procedure usate per trascrivere il piccolo Noah.

Due padri registrano il figlio. Ma il caso finisce in procura

Due padri registrano il figlio. Ma il caso finisce in procura

Con una lettera, inviata al sindaco Isabella Conti, la prefettura ha invitato la prima cittadina di San Lazzaro a "far pervenire, con ogni consentita urgenza, dettagliate notizie in ordine alle procedure poste in essere per la registrazione del minore di che trattasi". La missiva, che sarebbe stata inviata nei giorni scorsi, è relativa alla vicenda della registrazione di Noah, un bimbo di 16 mesi figlio di una coppia omogenitoriale, e dei suoi due papà Pierfilippo e Nino, all’anagrafe della cittadina alle porte di Bologna.

Tuttavia, da quanto emerge, il Comune di San Lazzaro avrebbe già provveduto, subito dopo la registrazione di Noah (e prima quindi della ricezione della lettera), a trasmettere gli atti sia alla Prefettura, sia alla Procura, come già fatto in occasione di precedenti registrazioni dal 2016 in poi. Il caso discusso riguarda la coppia, che viveva in provincia di Arezzo, trasferitasi nel bolognese proprio perché in Toscana il piccolo "era come un fantasma – aveva spiegato la stessa Conti –: nessuna trascrizione del suo atto di nascita, nessuna residenza". Da qui la decisione, "una questione morale", aveva sottolineato il sindaco, di registrare il bimbo e accogliere la famiglia a San Lazzaro.

Una vicenda che ha suscitato subito la reazione di Fratelli d’Italia. Che, con il capogruppo in Comune a Bologna Stefano Cavedagna e con Alessandro Sangiorgi, consigliere comunale Fdi a San Lazzaro, aveva annunciato di aver presentato un esposto, sul caso, al prefetto Attilio Visconti. Per i due esponenti di FdI la Conti avrebbe compiuto "un atto non lecito", rispetto anche ad una recente pronuncia sul tema della Corte di Cassazione. Un indirizzo richiamato nella lettera inviata al sindaco dalla Prefettura. Dove si ricorda che i sindaci, nella loro veste di Ufficiali di Stato su delega del ministero dell’Interno, debbano conformare "nell’esercizio di tale delega, i propri adempimenti agli indirizzi ministeriali" e, appunto, della Cassazione. Indirizzi contenuti nella circolare ministeriale 85 del 7 luglio 2023, richiamata nella lettera.

Il punto su cui si concentrano le critiche, riassunto da Fratelli d’Italia, è che la sindaco cercherebbe così "di giustificare la barbara pratica dell’utero in affitto inventandosi presunti diritti negati dei bambini. Un fatto molto grave, ancor di più da parte di un avvocato, quale Conti".