
Personale Anas al lavoro (Foto archivio)
Arezzo, 24 ottobre 2015 - L'Anas sceglie il tratto aretino della Due Mari, cui sarà destinato gran parte del finanziamento di un miliardo e 36 milioni di cui era stata annunciata la disponibilità in settembre. Il completamento del tratto umbro-marchigiano e la galleria della Guinza che sfonda l'appennino passano in secondo piano: avranno quanto resta dei soldi, più o meno un terzo. Il resto sarà investito qui. E torna al centro del percorso il nodo di Olmo.
Un nodo di Olmo tutto da realizzarsi e dove andranno a incrociarsi Due Mari, un paio di statali e la viabilità minore. All’Anas contano di semplificare un po’, per risparmiare, il progetto già esistente, che prevede uno scavalco in sopralevata, ma insomma: il concetto più o meno resta quello. Sbocco previsto nella zona della Magnanina, periferia est di Arezzo, da lì muoverà il tronco di collegamento con le quattro corsie già esistenti fra Palazzo del Pero e Le Ville: si seguirà più o meno il tracciato della strada attuale, anche nella salita e discesa del Torrino, ma raddoppiato.
Nelle intenzioni dell’Anas dovrebbe essere il primo cantiere a partire, data prevista il 2017, un altro anno e mezzo di attesa per vedere le ruspe. Se va bene e se gli scandali che stanno devastandol’azienda delle strade non paralizzano tutto. Infine l’ultimo tratto, dalle Ville Monterchi, dove adesso si torna fra le curve tortuose della vecchia statale 73, fino a Selci Lama e alla confluenza nella Orte-Ravenna in via d’adeguamento a criteri autostradali.
La trattativa è stata condotta dall'assessore regionale ai trasporti, l'aretino Vincenzo Ceccarelli, che non nasconde la sua soddisfazione per un risultato in cui si conferma quanto era emerso in agosto nell'incontro da lui avuto con il presidente dell'Anas Gianni Armani e che ora viene messo nero su bianco in una dettagliata cartina inviata appunto in Regione.
Resta fuori solo il tratto da Rigomagno a Lucignano, ma per quello nessuno aveva chiesto soldi, considerando che il progetto è da anni accantonato perchè troppo costoso. Viene ripristinato invece il nodo di Olmo che era stato cancellato nell'ultimo piano Strabag, il colosso austriaco che aveva presentato un project financing ma che si è poi defilato.
In sostanza, il collegamento tra l'attuale tratto a quattro corsie che parte da Siena e Monte San Savino sarà per il momento assicurato dall'ingresso in Autosole fra i due caselli di Bettolle e Monte San Savino. Da lì sarà ammodernato l'attuale tracciato a quattro corsie che arriva fino a San Zeno, dove avverrà l'innesto nel nodo di Olmo, da cui la Due Mari uscirà per tagliare verso Palazzo del Pero e l'altro pezzo a quattro corsie già in esercizio. Nel finanziamento dovrebbe rientrare anche il collegamento fra le Ville e la E45, con lo sbocco previsto nei pressi di San Giustino Umbro.