Delitto, le ultime verità Oggi l’ora dell’autopsia Forse domani i funerali L’ombra dell’ergastolo

Jawad risponderà di duplice omicidio ma appesantito da varie aggravanti. Si va dal grado di parentela all’ipotesi di crudeltà per il numero di colpi. Provveditore, appello per le esequie: il mondo delle aule partecipi numeroso.

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Delitto, le ultime verità Oggi l’ora dell’autopsia Forse domani i funerali L’ombra dell’ergastolo

di Alberto Pierini

AREZZO

Il suo soprannome è "Jaguar" ma rischia seriamente di rimanere in garage tutta la vita. La storia processuale dell’orrendo delitto di San Lorentino è ancora tutta da scrivere. Siamo ai primi passi, specie considerando che finora Jawad Hicham non ha mai voluto o potuto rispondere a chi gli chiedeva cosa diavolo lo abbia spinto ad uccidere. Silenzio con il Pm Marco Dioni nella notte del delitto, silenzio davanti al Gip nell’udienza di convalida in carcere. Il suo avvocato Fiorella Bennati ha l’impressione che sia talmente frastornato da quanto ha fatto da non riuscire neanche a mettere a fuoco le varie situazioni, compresi gli interrogatori con gli inquirenti o con i giudici. Staremo a vedere.

Ma intanto le indagini vanno avanti a prescindere da lui. La squadra mobile ha passato al setaccio l’abitazione, le scale del condominio egli spazi esterni nei quali la tragedia ha avuto il suo epilogo: compresa la cabina telefonica dalla quale ha fatto una chiamata. Al soccorso se non addirittura alle stesse forze dell’ordine. Fino alla strada, lì dove è stato placcato e arrestato.

Oggi è il giorno dell’autopsia. Disposta dal sostituto procuratore e che dovrebbe essere condotta dall’equipe del professor Marco Di Paolo dell’Università di Pisa, un professionista di punta e che ha incrociato spesso i grandi fatti di cronaca aretini. Le risposte attese? Non tantissime. Il numero esatto dei fendenti, anche se si stima intorno a venti, la loro direzione, anche se è già chiaro che siano stati quasi tutti al petto. E un contributo alla ricostruzione della scena, chi sia stato aggredito per primo ad esempio, finora l’ipotesi prevalente è che si sia trattato di Sara. All’autopsia sono appese anche le possibili aggravanti che gli verranno contestate. Pare scontata quella del grado di parentela, dell’affinità con la suocera: ma c’è anche in ballo la crudeltà, proprio considerando il numero dei colpi calati sulle due povere donne. E come non pensare al fatto che abbia agito davanti ai figli?

Una morsa almeno in apparenza inestricabile e dalla quale l’ergastolo esce come qualcosa di più di un’ombra, anche se poi ogni processo deve fare la sua storia. Considerando le mosse della difesa, che ad esempio potrebbe puntare sulla momentanea incapacità di intendere e di volere. Dopo l’autopsia ci saranno i funerali: potrebbero essere celebrati anche domani, c’è chi dice in Duomo ma al momento non esiste alcuna conferma, nè dalla famiglia nè dalla diocesi. Intanto filtra una presa di posizione netta da parte del provveditore Roberto Curtolo. Ha fatto circolare tra i presidi un invito pressante. Intanto il dolore del mondo della scuola. "Siamo attoniti e sgomenti per quanto è accaduto ne ha tragicamente coinvolto la famiglia di un nostro studente". E lui è proprio al centro.

"La comunità scolastica aretina si stringe a lui, duramente e precocemente colpito negli affetti più cari, e al Professionale Margaritone che frequenta". L’invito a raccogliersi intorno a lui e alla sorella. Specie nel giorno dei funerali. "Il Comune ha dichiarato il lutto cittadino. Si auspica una partecipazione alle esequie rappresentativa delle scuole. E si invitano proprio le scuole ad abbrunare le bandiere". Il Margaritone lo ha già fatto, le altre seguiranno il giorno dei funerali. Sorta di carezza del vento al dolore di un ragazzo di 16 anni e della sua sorellina di due.