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"È urgente un accordo duraturo tra Unione europea e Stati Uniti sui dazi, per ridare stabilità ai mercati e prospettive alle nostre imprese artigiane". Così Maurizio Baldi, presidente di Confartigianato Imprese Arezzo, commenta i dati dell’ultimo report dell’Ufficio Studi di Confartigianato. L’analisi del sistema produttivo italiano sottolinea le criticità derivate da una congiuntura globale incerta, dalle tensioni geopolitiche e dal ritorno delle guerre commerciali. Le previsioni riviste dalla Commissione europea stimano per l’Italia una crescita del PIL dello 0,7% nel 2025, molto inferiore al +1,0% atteso nelle previsioni di primavera. L’export, che nel 2024 ha ristagnato (-0,5%), mostra solo segnali deboli di ripresa, con una previsione di crescita ridotta al 2,1% per quest’anno. "Per le imprese del territorio, in particolare meccanica e moda, questo rallentamento rappresenta un ostacolo al rilancio produttivo. Se non si interviene subito con azioni coordinate a livello europeo, rischiamo di bruciare anni di lavoro per posizionare i nostri prodotti nei mercati internazionali". Il report evidenzia come l’effetto combinato della minore domanda globale e delle barriere commerciali stia penalizzando fortemente la manifattura: nel primo trimestre del 2025, la produzione industriale è cresciuta solo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, e resta in calo su base annua (-3,1%). In confronto, la Germania registra un dato meno negativo (-1,9%), segno di una maggiore capacità di assorbire gli shock esterni. "Occorrono politiche industriali nazionali mirate e più coraggiose ma soprattutto una visione chiara dell’Europa che difenda la competitività delle nostre micro e piccole imprese".