Cristina, ritorno definitivo a casa dopo anni

L’odissea era partita con un infarto in gravidanza, dall’8 agosto sarà nella villetta di Alberoro con il marito e la piccola Caterina

Cristina Rosi tiene tra le braccia la figlia Caterina nata mentre lei era in coma

Cristina Rosi tiene tra le braccia la figlia Caterina nata mentre lei era in coma

di Lucia Bigozzi

"Quando guardo Cristina tenere in braccio Caterina provo gioia perchè madre e figlia si sono incontrate dopo due anni di lontanza, e dolore per le condizioni in cui quel maledetto infarto le ha ridotte". Gabriele Succi, 43 anni lo dice con un filo di voce mentre prepara la casa di Alberoro che dall’8 agosto accoglierà definitivamente la moglie, ora seguita dagli specialisti dell’istituto di Agazzi.

Il 23 luglio 2020 la donna (allora 37enne) subì un infarto prolungato al settimo mese di gravidanza che provocò gravi lesioni neurologiche a lei e alla bimba, nata con parto cesareo mentre la madre era in coma. Il piano di reinserimento graduale nel contesto familiare, va avanti da un paio di mesi e Cristina finora è tornata a casa due volte a settimana: da mattina a sera, poi il rientro nella struttura alle porte di Arezzo. Ora, nell’agenda di lavoro c’è una data - 8 agosto - che segna uno spartiacque nella vite di Cristina, Gabriele e Caterina e di mamma Mirella sempre al fianco della figlia, compresi gli otto mesi nella clinica di riabilitazione neurologica a Zirl, in Austria.

"Ogni volta che torna a casa e ritrova le sue cose, rivede le amiche del cuore che non l’hanno mai lasciata solai con videochiamate e visite in ospedale, Cristina sorride, è serena perchè sa, sente e vede tutto anche se ha difficoltà a comunicare", spiega la madre che con Gabriele sta allestendo le stanze dell’abitazione per il rientro di Cristina. Mamma-craggio vivrà con la piccola Caterina, assistita giorno e notte da un team di persone che non la mollano un istante. Entrambe vengono nutrite artificalmente e sono collegate a macchinari che moritorano una serie di parametri.

Nella villetta di Alberoro è già arrivato un letto speciale per Cristina ed è il risultato dell’ennesima gara di solidarietà che ha animato con grande generosità e slancio tantissimi aretini, colpiti dalla vicenda di Cristina e della piccola Caterina.

Nei due anni più difficili per questa famiglia, l’aiuto non è mai mancato e ha reso possible sostenere le spese per il ricovero di Cristina nella clinica austriaca e per le necessità di Caterina. "Sono grato a ogni persona che si è messa una mano sul cuore e ci ha aiutato in questi due anni; adesso abbiamo bisogno di una mano per trovare una badante che assista Cristina quando sarà a casa, alternandosi con la madre. Siamo in difficoltà, non riusciamo a trovarla ma dobbiamo farlo prima dell’8 agosto", spiega Gabrile che ha lanciato il passaparola anche sui social.

L’associazione sportiva Vicimaggio, guidata da Maurizio Grotti ha donato il letto raccogliendo fondi con l’iniziativa di beneficenza nel ricordo di Monia Maurizi e Marco Maidecchi due giovani scomparsi troppo presto. E il patron di Arezzo Wave Mauro Valenti, ha curato la parte musicale. E’ lui l’aretfice del contatto tra Gianna Nannini e il marito di Cristina che si sono incontrati a maggio a Firenze in occasione del concerto al "Franchi". La Nannini segue la vicenda di Cristina e ha annunciato la disponibilità a incontrarla dopo i messaggi vocali e i video registrati per lei nei mesi bui del coma. Cristina è una fan della Nannini e nell’estate 2020 aveva in tasca due biglietti per il concerto. Avrebbe dovuto cantare e ballare "live" le canzoni della rockstar senese, ma l’infarto è arrivato prima.