Dopo la bocciatura della proposta in Consiglio comunale, l’opposizione si rivolge direttamente ai cittadini. Questa mattina il gruppo consiliare di San Giovanni Civica sarà presente con un gazebo in piazza Cavour per iniziare una raccolta firme.
Obiettivo, richiedere un tavolo istituzionale sulla crisi dello stabilimento Abb di San Giovanni Valdarno. I cittadini che si recheranno a sottoscrivere la petizione, affermano i promotori, potranno farlo anche per consentire lo svolgimento di un Consiglio comunale aperto sulla crisi della multinazionale che nella città di Masaccio ha creato soltanto due anni fa un polo di eccellenza mondiale per quanto riguarda le stazioni di ricarica elettrica.
"È indispensabile l’impegno di tutti - ha fatto sapere lo schieramento guidato da Lisa Vannelli - per difendere i lavoratori e mantenere i livelli occupazionali dello stabilimento Abb di San Giovanni Valdarno. In troppi stanno cercando di minimizzare questa crisi, dobbiamo invece far sentire forte la solidarietà di tutta la nostra comunità a difesa dei lavoratori! Siamo certi che i sangiovannesi, come hanno sempre fatto, lo dimostreranno".
Il tavolo istituzionale è stato evocato giovedì dai sindacati, dopo il terzo incontro andato a vuoto con la proprietà sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali al posto dei licenziamenti.
Anche la maggioranza di centrosinistra si è accodata a questa richiesta, ma a stretto giro di posta ha replicato duramente all’iniziativa dei civici. Dopo aver ribadito la propria solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, il Pd di San Giovanni ha chiesto "che venga tempestivamente istituito un tavolo istituzionale di confronto presso la Regione Toscana per seguire la vicenda e monitorarla con puntuale attenzione, nella convinzione che quello sia l’unico Ente cui competa tale compito per ruolo ed importanza.
Al tempo stesso ci corre l’obbligo di stigmatizzare l’atteggiamento della lista San Giovanni Civica che per miseri calcoli di consenso popolare non esita a speculare su una vicenda che grava così tanto sulla spalle dei lavoratori e mina la tranquillità delle famiglie coinvolte". Screzi reciproci che mettono in luce ancora una volta la frattura emersa tra maggioranza e minoranza in città e all’interno delle sedi istituzionali.
Nel frattempo, al di là dei tornelli di via dell’Energia, ci sono persone in carne ed ossa che trascorreranno le festività natalizie in un clima di enorme incertezza, con la speranza che la trattativa tra azienda e parti sociali si concluda nel modo più indolore possibile.