"Così i rincari ci mettono in ginocchio"

Roberto Foianesi ha un negozio di rosticceria dove vende anche altri prodotti: "C’è chi anche per pochi centesimi rinuncia a comprare"

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di Lucia Bigozzi

"Ogni mattina quando tiro su la saracinesca, faccio i conti e i conti devono tornare anche se il guadagno si è ridotto del 40 per cento e i costi di bollette e materie prime sono raddoppiati". Roberto Foianesi, detto "Diluvio", 42 anni e la passione per i dolci e la pasta fatta a mano, va dritto al punto mentre segna nel registro il prezzo dei sacchi di farina da 25 chili passati da 40 centesimi a 77 al chilo, oppure il burro che da 4 euro è salito a 8,5 al chilo, quasi come le uova sfuse che prima costavano 1,75 euro al litro e adesso stanno a 2,40. Senza tralasciare la bolletta dell’energia elettrica: 1200 euro al mese contro i 600 del 2020. Nel negozio di rosticceria, pasta fresca e dolci, le uova, la farina, il burro, la carne, sono ingredienti indispensabili per il menù "pret à porter", e se "il petto di pollo è raddoppiato da Natale a oggi, noi bisogna correre ai ripari per restare a galla; abbiamo deciso di rinunciare a una parte di guadagno per venire incontro alle mutate esigenze della clientela, tuttavia abbiamo dovuto prevedere un piccolo ritocco ai prezzi, nell’ordine di un euro", spiega Roberto che con la moglie Monica ha messo su l’attività dodici anni fa e oggi dà lavoro a due persone, partecipa alle fiere tra Arezzo e la Valdichiana, consegna pasta fresca fatta a mano ai ristoranti della zona.

I rincari hanno impattato pure sulle abitudini dei foianesi e dal suo osservatorio spiega che "se qualche mese fa le persone non badavano tanto all’etto in più di ragù, ora invece mi chiedono di fare la dose precisa, senza sbavature. C’è molta più attenzione nel fare la spesa cercando di prendere il minimo indispensabile per stare dentro al budget giornaliero".

Tra i clienti più fidelizzati ci sono molti anziani che preferiscono scegliere in rosticceria cosa mettere sulla tavola a pranzo e cena ma "in questa fase le persone stanno attente al centesimo, soprattutto quelle che vivono da sole e devono far fronte ad altri costi", spiega Roberto. Durante la pandemia ha retto l’effetto lockdown con il servizio a domicilio e da imprenditore è fiducioso sulla ripresa ma come tutti i commercianti foianesi auspica la programmazione di eventi che possano portare gente in paese e rivitalizzare uno tra i settori economici più colpiti: "La ripartenza c’è anche se va a rilento e la situazione della guerra in Ucraina rappresenta un ulteriore ostacolo a rallentare le previsioni per il 2022. Non vedo l’ora di tornare a fare le sagre con i nostri prodotti nei paesi della provincia aretina perché, oltre al mio lavoro, ho veramente voglia di vedere gente, di sentire il sapore della libertà".