
di Massimo Pucci
La chiusura delle discoteche,argomento del quale ci siamo occupati ieri ospitando il parere di un imprenditore della notte, ha lasciato orfane tante persone, soprattutto ragazzi, del divertimento del fine settimana. Ma il Civid che ha sbarrato le piste non è invece riuscito a fermare i night club: qui stop al ballo e piste tabù (in qualche caso perfino transennate) ma l’attività continua.
Da Lucignano a Sansepolcro, passando per Arezzo tutta questa famiglia di locali notturni non conosce interruzioni. Se i giovani appassionati del ballo nel weekend soffrono la mancanza della disco, chi va a caccia di incontri notturni gode ancora di ampia scelta.
Al di là della chiusura del Monella di Arezzo, restano aperte numerose attività che mettono al centro della loro offerta i drink e la possibilità di fare incontri. Basta fare un giro di telefonate ai vari numeri che si trovano sui siti dei locali che la risposta è la solita: "Il locale è aperto, ma non si può ballare, la pista è chiusa".
Ma come mai le discoteche sono chiuse e i night club invece possono continuare a lavorare? La risposta è semplice, le norme adottate dal governo dopo Ferragosto vietano esclusivamente il ballo, sia che si tratti di liscio da orchestra in una balera di campagna, sia che si tratti di una discoteca della riviera. Non si tratta di un divieto di apertura nei confronti di questo o quest’altro genere di locali, bensì di quelli che sono esclusivamente orientati al ballo.
Va da sé che le attività che si connotano per un diverso "core business" e che spesso affiancano il ballo a questa funzione, possono tranquillamente proseguire con la loro attività.
Un disco pub che decide di tenere aperto senza fare disco, in linea di principio può continuare a lavorare, lo stesso discorso vale per quei club in cui il ballo c’è e c’è pure il deejay, ma dove la clientela o i soci non sono prevalentemente attratti dall’ultimo singolo di Bob Sinclair o di un altro cantante.
E allora si beve e ci si incontra al Joy di Sansepolco e ad Arezzo al Seven di Pratacci. Regolarmente aperto anche il Lady Godiva di Lucignano dove, contattati personalmente al telefono, i titolari ci assicurano che la pista da ballo è transennata. "Siamo aperti ma non si balla, la pista è chiusa", tagliano corto rispondendo velocemente e poi abbsando la cornetta.
Aperto anche La Nuit a Foiano che come il Seven di Pratacci è un circolo, è aperto anche il Poison storico night club del centro di Arezzo, mentre non ha più riaperto dopo la chiusura imposta dal questore di Arezzo l’altro night club di Renzino.
Discorso diverso per il Caesar di Cesa che già prima del Covid aveva abbandonato la vecchia strada con una riconversione in locale da drink.
Insomma la movida sexy non si ferma nemmeno dopo il primo giro di vite contro gli assembramenti notturni. Ovviamente anche per l’ingresso a questo tipo di locali valgono tutte le prescrizioni anti covid-19, quindi la presenza di colonnette igienizzanti e l’uso della mascherina salvo quando ci si siede al tavolo.
Le battute si sprecano sul rispetto della distanza interpersonale, anche perché difficilmente, e sarebbe altresì imbarazzante, in questo genere di posti si finisce per incontrare un congiunto. Ma tant’è.