Coppia Usa adotta la chiesa. L’impresa di Rita e Tim per salvare San Filippino

"Galeotto" fu l’acquisto di una casa a Castiglion Fiorentino, poi la scoperta. Hanno lanciato una raccolta fondi, ora è partito il cantiere del restauro.

Coppia Usa adotta la chiesa. L’impresa di Rita e Tim per salvare San Filippino

Coppia Usa adotta la chiesa. L’impresa di Rita e Tim per salvare San Filippino

L’avventura di Rita e suo marito Tim parte una decina di anni fa. Prima l’acquisto di una casa a Castiglion Fiorentino, poi la scoperta di un gioiello d’arte che hanno deciso di salvare dall’oblio. È la chiesa di San Filippino, datata XVII secolo, chiusa da cinquant’anni, nel centro del paese.

Ora il progetto di restauro dell’edificio prende avvio, dopo una lunga campagna di raccolta fondi e un’impegnativa trafila burocratica. Rita e Tim, attraverso l’associazione Friends of San Filippino hanno messo insieme tanti amici di Oltreoceano e locali per sostenere i costi necessari all’intervento di recupero.

"Grazie alla collaborazione del vescovo Andrea Migliavacca e di un meraviglioso e instancabile gruppo di cittadini di Castiglion Fiorentino, è stata concessa l’approvazione ufficiale per iniziare i lavori di restauro - spiega Rita Morgan - Nella fase uno, abbiamo iniziato il processo di restauro della cappella e di tutti i suoi tesori artistici. Questa prima fase contribuisce a fermare l’ulteriore il deterioramento dell’interno della cappella per renderla, sufficientemente sicura da consentire l’ingresso ai visitatori". L’avventura della coppia americana è animata dall’entusiasmo per la storia della chiesa. "Non avevamo idea delle sfide che ci aspettavano. Dieci anni fa la Cappella di San Filippino era nascosta, sbarrata. Era stata trascurata per più di 50 anni. La nostra prima sfida è stata attirare l’attenzione del pubblico e raccogliere fondi. Oggi possiamo dire che la strada intrapresa è quella giusta anche se siamo solo all’inizio".

La chiesa-oratorio fu edificata dall’ordine di San Filippo Neri. È un edificio a pianta rettangolare che termina con un’abside quadrata anticipata da un arco a tutto sesto. Al centro fu collocato nel 1677 l’altare in pietra arenaria. Addossata alla parete di ingresso, sorretta da grosse mensole, fa bella mostra di sé una cantoria. Il soffitto è a cassettoni.

Nel 1730 l’oratorio fu abbellito da stucchi e furono eretti due altari laterali. "Come spesso accade, occorre sempre qualcuno che viene ’da fuori’ per farci capire la portata del nostro patrimonio artistico e culturale. è il caso della chiesa di San Filippino e dei benefattori che si sono attivati dagli Stati Uniti per salvarla", commenta il sindaco Mario Agnelli. Che valorizza la tenacia della coppia americana che ha resistito perfino "all’italica burocrazia. La strada è ancora lunga e il cammino è appena iniziato ma come dicono gli Amici di Save San Filippino, nessuna donazione è ora troppo piccola".