
Porta del Foro
Arezzo, 18 febbraio 2020 - È una storia di confini, abitanti e rivalità. In attesa del Saracino del 20 giugno, la battaglia dalla lizza si sposta sulla cartina del 1952 che detta i confini tra quartieri. Il tentativo, l’ennesimo, è noto: ridisegnare i territori dei quartieri di Giostra rispetto all’anacronistica cartina Enal degli anni ’50. Quella in cui Porta Crucifera arriverebbe fino ad affacciarsi in piazza San Giusto, quella in cui i colori di Sant’Andrea sventolano a due passi dai Bastioni.
Questioni che sembrerebbero risolte senza troppa fatica posizionando i confini lì dove le bandiere fanno legge da decenni. C’è, invece, un solo caso aperto in vista del traguardo: piazza San Francesco. Porta del Foro ne ha discusso qualche settimana fa all’assemblea straordinaria. I soci di Porta Crucifera si sono già incontrati il 31 gennaio: tocca ai dirigenti decidere.
La volontà emersa dall’assemblea dei soci di San Lorentino è diventata una proposta formale. Dovrà passare dalla valutazione di Palazzo Alberti che però aveva fatto la prima mossa. Proponendo ai vicini chimerotti di lasciare piazza San Francesco per poi spostare il confine esterno tra i due quartieri da via Buonconte da Montefeltro a viale Santa Margherita. Un modo per riequilibrare l’evidente disparità di abitanti nel territorio comunale.
Ben 36mila quelli che vivono in terra giallocremisi, appena 13mila quelli che abitano nel circondario cruciferino. L’offerta rossoverde, che avrebbe spostato qualche migliaio di abitanti, è stata rinviata al mittente dall’assemblea dei chimerotti. La controproposta presentata dalla Chimera prevede il ‘baratto delle piazze’ all’interno delle antiche mura cittadine. Porta Crucifera si prende tutta piazza San Francesco e ci aggiunge un quadrilatero limitato da via Cesalpino, via Montetini e via Carducci che nella celebre cartina del 1952 è colorato di giallocremisi. In cambio Porta del Foro chiede il lato verso il Prato di piazza San Domenico.
Con la nuova mappa il territorio di Colcitrone si fermerebbe in via Sasso Verde all’incrocio con via Madonna Laura. San Lorentino dalla direttrice piazza San Domenico-via del Bastione-porta San Biagio si allungherebbe fino a porta Stufi e alle scale mobili. L’eventuale accordo, per entrare in vigore, necessita dell’approvazione del consiglio comunale. Nulla di nuovo rispetto a quanto già concordato alla fine degli anni Ottanta (a parte le scale mobili).
Saltò tutto a causa della celebre frecciata del rettore cruciferino al chimerotto, in piazza San Francesco: «Ti ho rubato (eufemismo) i Costanti». Fu Porta del Foro quella volta a rimangiarsi l’accordo in extremis. Ora, 30 anni dopo, propone un piano concreto. E lascia a Porta Crucifera l’ultima mossa.