MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Circoli Arci nel mirino della Finanza: “Contestati attività di bar e volontari”

Ordinanza di chiusura rinviata. Il presidente Redditi: “È un’associazione no ptrofit”. Il sostegno dei sindaci

Cittadini riuniti davanti al circolo di Ponte alle Forche

Cittadini riuniti davanti al circolo di Ponte alle Forche

San Giovanni, 3 luglio 2025 – Circoli Arci, Acli e MCL nel mirino della guardia di finanza. Troppa attività di natura commerciale e poca di quella sociale, culturale e ricreativa alla base dell’ispezione partita da tempo e che ha coinvolto molto esercizi dislocati un po’ in tutto il Valdarno aretino, sarebbero 11 in totale. Il dossier è stato successivamente trasferito all’Agenzia delle Entrate, che ha avviato una fase di approfondimento sui rilievi sollevati.

Lunedì davanti al circolo Arci “Sauro Billi” del Ponte alle Forche di San Giovanni, s’è tenuto un presidio al quale hanno partecipato non soltanto i cittadini ma anche i sindaci di San Giovanni, Cavriglia e Terranuova. E proprio sull’associazione che si trova a nord della città di Masaccio, in un primo momento, pendeva un’ordinanza di chiusura di 15 giorni poi sospesa dal magistrato nella tarda mattina di lunedì in attesa dell’udienza che si terra il 29 Luglio. Il presidente del circolo sangiovannese Claudio Redditi spiega le due motivazioni principali che stanno portando non pochi grattacapi: “La prima riguarda la presunta natura commerciale del bar interno al circolo, ritenuto “attività prevalente” dagli inquirenti. I controlli sono partiti da un anno ma è una lettura, a nostro avviso, completamente errata.

L’attività principale non è certo quella del bar, ma quella sociale, culturale e ricreativa. Aiutiamo associazioni no profit, scuole, case di riposo e famiglie fragili del quartiere, offrendo spazi, iniziative e supporto. È un impegno concreto e costante, che viene ignorato in queste valutazioni”. La seconda contestazione riguarda invece l’apporto dei volontari: “Ci viene imputato che le ore di volontariato non siano sufficienti a giustificare l’attività svolta, quasi mettendo in dubbio l’esistenza stessa di un lavoro gratuito. Eppure possiamo contare su circa cinquanta volontari attivi e quasi cinquecento soci, che ogni anno offrono migliaia di ore del proprio tempo in modo completamente disinteressato.

Ci fa male che venga insinuato il sospetto di lavoro nero: è l’opposto dei valori che ci animano. E in questa situazione non c’è solo il Ponte alle Forche ma anche tutti gli circoli presenti nel Valdarno aretino e fiorentino che stanno cercando di far valere le proprie ragioni. Il 29 luglio – ha concluso il presidente del circolo – cercheremo di far capire qual è il nostro reale obiettivo e la nostra missione nel tessuto sociale del paese. Difenderemo il nostro operato assieme a tutto il valore dell’impegno che giornalmente mettiamo a disposizione dei nostri soci e della collettività”.