
marcia sole
Arezzo 22 giugno 2015 _ Per una notte, solo per una notte, le tende hanno invaso le pendici della Croce del Pratomagno e i tamburi hanno suonato tenendo svegli chi voleva aspettare l’alba vicino al braciere e quelli che invece volevano dormire dopo la lunga camminata. Per una notte, solo per una notte, si sono accesi i fuochi in Pratomagno. Vegliati e sorvegliati dalla forestale per un evento speciale: la notte più corta prima del giorno più lungo, quello del solstizio d’estate. Tutte è stato concesso perché il rito fosse portato a compimento. Così si è conclusa la «marcia del sole» che ha richiamato alla «montagna» degli aretini centinaia di persone con zaini, tende, sacchi a pelo che «si sono fidate e si sono affidate» ha sintetizzato Folco Terzani che da anni organizza la marcia nella sua Orsigna e che questa volta ha avuto come partner Mauro Valenti e la sua inedita Arzezo Wave trasformata in festival itinerante.
Due i gruppi in cammino che avevano una unica certezza, partire e arrivare in Pratomagno. Nel mezzo tante incognite, a cominciare dal tempo dato per molto variabile, le temperature della notte, la resistenza delle gambe nelle salite, l’affiatamento del gruppo. Ma tutto è andato bene, benissimo. Una sessantina quelli partiti da Castiglion Fibocchi venerdì guidati da Valenti e dal presidente del Cai Sandro Vasarri, salutati dal sindaco Salvatore Montanaro, dall’assessore Ernesto Ferrini e dall’assessore alla cultura di Loro Ciuffenna Nicoletta Cellai, che ha anche partecipato alla marcia. «E’ la prima volta che un sindaco sale sul palco di Arezzo Wave», ha ammesso scherzando Valenti. L’altro gruppo, dal sapore più «mistico» è partito giovedì da Firenze con in testa Folco Terzani e Enzo Brogi con il suo bastone druido. Era il momento di farlo, hanno ammesso Terzani e Valenti: «Quando abbiamo cominciato a raccogliere adesioni, collaborazione, sostegno ci siamo sentiti rispondere sempre di sì e con grande entusiasmo. Era come se aspettassero questo momento».
Una marcia rock quella aretina con concerti alla Crocina, al campeggio di Fonte allo Squarto, all’eco villaggio allestito al rifugio sotto la Croce. Sui palchi le band provenienti da tutta Italia che hanno vinto il contest Arezzo Wave Band e Music School, che già avevano cominciato a suonare mercoledì a Terranuova per la cinque giorni di ArezzoWave considerata «data zero» per questa sua formula. E ospiti speciali come il gruppo celtico di Denise Cannas da The Voice «E’ stato Piero Pelù a dirmi di venire qui da voi» o il duo Heymoonshaker ex artisti di strada angloaustraliani che miscelano blues e beatbox gruppo rivelazione di Arezzo Wave 2015 che si sono «arrampicati» anche loro al campeggio di Fonte allo Squarto in mezzo ai monti e alle fragole selvatiche per suonare e far ballare i campeggiatori. Già, il campeggio. Sembrava un villaggio. Le roulotte con tutti i loro dovuti accessori sono stanziali di anno in anno. I campeggiatori quasi tutti soci della cooperativa che lo gestisce che ti accolgono come se fossi a casa loro. La cena è stata preparata dai ragazzi del Beta Bar di Terranuova, ma la mattina sono stati gli «abitanti» del campeggio a perparare caffettiere e fette biscottate con la marmellata per la colazione. Senza grandi pretese facendo contenti tutti. Un piccolo miracolo. «Questa camminata ha fatto uscire il meglio di ognuno di noi» è stato detto, come se tutti fossero entrati in un’altra dimensione, quella umana, quella vera, tutti uguali, stessa fatica, stessa voglia di arrivare alla meta e condividere un’emozione.
E a dare la sveglia la mattina del sabato la banda di Orio Odori a Loro Ciuffenna e la musica polifonica dei Cantantibus Organis tra i resti dell’abbazia di Santa Trinita. Ruderi che hanno ricordato quelli della Pieve di San Quirico incontrata durante il percorso dove due giovani archeologi da tre anni stanno scavando per riportare alla luce questo luogo sacro dell’anno Mille dimenticata per secoli ma che sta restituendo importanti reperti riscrivendo un’altra pagina di storia grazie anche all’associazione culturale San Quirico e al Comune di Castiglion Fibocchi. Una marcia che ha raccolto camminatori durante tutto il percorso, dalla Toscana, dal Lazio e tanti fiorentini che hanno scelto Arezzo e il suo viaggio in musica. Da Firenze, da tutta la Toscana, dunque, ma anche dal Lazio e dall’estero. Due ragazzi a Firenze per l’Erasmus (lui francese lei portoghese) sono partiti da Arezzo per aggregarsi alla marcia rock. Due giorni di cammino, trenta chilometri da 300 a 1600 metri di quota, due campi base allestiti per la notte, gruppi musicali che hanno accolto i viaggiatori, un manager di una importante casa discografica a caccia di nuovi talenti e tutta la collaborazione possibile dai Comuni toccati dalla marcia (Terranuova, C.Fibocchi, Loro Ciuffenna, Capolona, Castel San Niccolò, Talla, Ortignano Raggiolo), dal 118, dalla Forestale, dai volontari del soccorso che hanno seguito passo passo i marciatori. Molti a piedi nudi sulla terra. Tutto per il grande raduno di sabato pomeriggio alla Croce.
Lassù sono accorsi in tanti, quasi cinquecento persone, a piedi, in auto, in bicicletta, a cavallo, richiamati al tramonto dal suono del corno di Folco Terzani. Lassù anche la madre di Terzani, la moglie del giornalista Tiziano, Angela Staude, e l’attore Elio Germano: «anche noi facciano la quattro giorni molisana sui senteiri della transumanza ma in Pratomagno non ero mai venuto». Se l’è fatta tutta la nottata, ha dormito, poco, in tenda, si è scaldato al braciere durante la veglia notturna poi è risalito alla Croce all’alba e dimenticando le rime del «giovane favoloso» si è lasciato scappare «bella robbetta». Un’amicizia, quella fra Terzani e Germano, nata durante la preparazione del film dedicato a Tiziano Terzani «La fine è il mio inizio» dove Germano interpretava proprio il ruolo di Folco. «Il film mi è piaciuto molto, anche il personaggio di Folco – ha sussurrato la madre Angela – ma il mio personaggio proprio no, non mi ci sono riconosciuta», per poi perdersi con lo sguardo nei pratoni che tagliano e si stagliano fra Valdarno e Casentino «è proprio un luogo magico quassù, non lo conoscevo. Mio fratello sì, invece, ci veniva da ragazzo». Quel fratello astronomo che prima del tramonto ha tenuto una lezione su stelle e pianeti, ad alta quota.
«Riscoprire se stessi, raggiungere luoghi impervi, con le proprie gambe, la fatica prima e la soddisfazione di esserci riusciti, la semplicità nei gesti, la solidarietà nell’aiutarsi nel momento del bisogno lungo il cammino che da Arezzo ha condotto alla cima del Pratomagno. Sono questi i valori e i punti cardine su cui si è basato Arezzo Wave 2015. Senza dimenticare la musica. Un’atmosfera che ha riportato alle origini di Arezzo Wave. Grande entusiasmo hanno suscitato le performance di John de Leo, Heymoonshaker, Denise Cannas, Jeramiah Ferrari, Dj Khalab, Fantasia Pura Italiana, e tutte le nuove scoperte di Arezzo Wave Band. Ho trovato un gruppo di persone che sono state un blocco unico e felice. Fanta strada insieme» ha commentato Valenti. Che già pensa già ad un appuntamento a metà settembre per salutare l’autunno e a creare una sorta di gruppo fisso che due volte all’anno si ritrova per celebrare il rito dei solstizi: «Lo potremmo chiamare Sunwave. In ogni caso vorrei fosse il gruppo fondatore di un nuovo modo di stare insieme e di unire la passione per trovare luoghi a passo d’uomo e sensazioni uniche con momenti di festa musica e riflessioni. Chissà che sia questo il punto di cambiamento o un anno zero di Arezzo Wave. Sicuramente è quello che più mi è piaciuto negli ultimi anni».
Silvia Bardi