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Cervellone, costretto a studiare da privatista. Mamma: "Per i prof è un problema"

Alto quoziente di intelligenza, l'inizio del liceo in Valdarno, le difficoltà con gli insegnanti

Scuola

Arezzo, 6 giugno 2017 - Non trova una scuola pubblica che lo porti alla maturità. Asino? No, un genio. E' un diciannovenne valdarnese: nessun istituto superiore capace di entrare in sintonia con un cervellone al di sopra della media. Studia da privatista e la mamma Manuela Fusco denuncia che «la scuola invece di valorizzare le eccellenze le fa fuggire».

Ha un quoziente intellettivo tra 136 e 140: perché è complicato arrivare al diploma? «Sembra surreale, ma è tragico. Mio figlio non può studiare come un normale studente privatista. I ragazzi come lui non riescono a fermarsi a un programma semplice. Le loro menti viaggiano a mille, fanno infinite connessioni tra le più svariate materie».

A settembre dovrebbe dare gli esami di quarta superiore per poi proseguire la quinta e diplomarsi tra un anno. Tutto semplice in teoria, ma gli insegnanti si rifiutano di mettersi in collegamento con il direttore scientifico del laboratorio di ricerca di Pavia, che ha preso in carico mio figlio. La scuola dovrebbe insieme a lui mettere a punto un programma ma è un monolite».

All'arrivo in prima elementare già sapeva leggere e scrivere, sviscera qualunque argomento. «Mio figlio aveva iniziato il liceo nel Valdarno, ma non era compreso. Un docente lo esaltava, un altro lo affossava. Un disastro. Il secondo anno è venuto via. Non vogliamo si diplomi da privatista, abbiamo fiducia nella scuola pubblica...».