Centrodestra all’ultimo vertice È il bivio tra governo e unità Il Carroccio accetta l’invito

Riunione tra domani e sabato. Decisione strategica sulla linea in vista del consiglio provinciale. I salviniani ci saranno. Vecchi: "Non rompiamo l’alleanza ma la nostra posizione non cambia".

Centrodestra all’ultimo vertice  È il bivio tra governo e unità  Il Carroccio accetta l’invito

Centrodestra all’ultimo vertice È il bivio tra governo e unità Il Carroccio accetta l’invito

Nel centrodestra si lavora a un nuovo vertice. Anche se stavolta, sarà quello decisivo, giurano i "pontieri". E’ convocato tra domani e dopodomani, al massimo enntro lunedì. Tutto prima del 29 marzo, d-day attorno al quale girano gli assetti politici e l’esito del voto su bilancio e documento di programmazione. In pratica, il giorno del "giudizio", perchè se il bilancio non dovesse passare si potrebbe palesare lo spettro del commissariamento sopra il palazzo della Provincia. Nei due schieramenti - e per motivazioni diametralmente oppostre - si cerca di scongiurare l’eventualità che allineerebbe il voto per il consiglio provinciale e per il presidente molto prima della fine dell’anno, cioè l’orizzonte che si è dato Polcri accettando le condizioni della coalizione ribadite nella lettera ai consiglieri di centrodestra: governo solo con il centrodestra e dimissioni a dicembre. Nessuno nei due schieramenti vuole rischiare che salti tutto quello che nel bilancio c’è e nella programmazione delle cose da fare è scritto, anche perchè in ballo ci sono le risorse del Pnrr da spendere su progetti già approvati nella passata legislatura. E pure i sindaci ne uscirebbero a mani vuote rispetto ai progetti da portare a casa per le rispettive comunità. Certo è che ad oggi, nel centrodestra ci sono due posizioni: quelle dialoganti e vicine all’accordo con Polcri (Fdi, Forza Italia, lista civica OraGhinelli e la maggiorparte dei sindaci di area) e quella intransigente della Lega che si è sfilata dal tavolo della mediazione, mettendosi all’opposizione. Chiara la linea declinata dal leader provinciale Gianfranco Vecchi: "No a controribaltoni, noi siamo coerenti, voteremo contro il bilancio e vogliamo stare all’opposizione del governo Polcri.

Posizione condivisa con i piani alti del partito (e pure con quelli locali), a cominciare dalla parlamentare Tiziana Nisini che approva il ragionamento di Vecchi (lo ha sottolineato con l’icona degli applausi anche sul profilo facebook del dirigente politico aretino). Ma se è vero la notte porta consiglio, nella ridda di telefonate e contatti tra i maggiorenti di partiti e liste civiche, è successo qualcosa. La Lega è disponibile a tornare al tavolo della coalizione "per un confronto senza tuttavia modificare la posizione, netta e coerente", annuncia Vecchi che del resto aveva già ribadito nell’intervista a La Nazione, la volontà del Carroccio di non rompere l’alleanza. "Ci troviamo su posizioni diverse nel caso della Provincia, come Fdi a Cortona che ha votato contro il bilancio, o a Massa e Siena". Il "caso per caso" declinato dal leader aretino della Lega e che sull’affaire Provincia si declina nel "no al governo con Polcri" potrebbe rappresentare per gli alleati una chiave per rimpostare il dialogo.

Il vertice dovrà servire a prendere una decisione, l’ultima della serie: seguire la Lega all’opposizione pur di mantenere l’unità della coalizione, oppure ragionare su una linea che non incrocia l’alleato.

Non è una decisione da poco alla vigilia di un consiglio provinciale dove Polcri dovrà dire come e con chi governa. E forse non è un caso se si pensa di convocare il vertice nell’unica "casa" dove il centrodestra è unito: Palazzo Cavallo.