
Il manager completa con 8 milioni l’acquisto dell’area: demolizione subito delle strutture fatiscenti. Destinazione ancora incerta, tra le ipotesi un aggancio alla moda. Esce di scena la famiglia Carrara. .
Specchi d’acqua, pergolati, piante che si arrampicano sui balconi. Aria e luce ovunque, negli intrecci con specchi d’acqua che amplificano l’effetto benessere. La parola d’ordine di ogni centimetro costruito è "armonia". Armonia tra gli interni e l’esterno ma sopratutto tra l’edificio nel suo insieme e il contesto nel quale si inserisce. E ancora, tanto verde. Come il grande parco, con vialetti e piccoli laghi che riflettono cielo e nuvole: armonia delle forme. È il leit motiv della rivoluzione Bertelli. La nuova pagina di storia che l’imprenditore sta per scrivere in un luogo carico di simboli e di storie vissute. L’acquisizione per 8 milioni di euro è stata formalizzata ieri con la firma dell’atto notarile che segna il passaggio dell’area dalla società della famiglia Carrara, imprenditori di Pistoia, alla società Olmo srl, controllata integralmente da Peschiera srl che fa capo a Patrizio Bertelli. Al momento, le intenzioni dell’imprenditore sulla destinazione dell’immensa area incastonata tra il Polo fieristico e la zona industriale alle porte della città, sono top secret. Tutti auspicano che allo studio ci sia un progetto di grande pregio: edifici-giardino, nello stile della fabbrica-giardino a Valvigna, in Valdarno, lì dove c’è il cuore e la testa delle collezioni pelletteria Prada e Miu Miu, oltre ai magazzini per le materie prime, gli archivi storici e gli uffici amministrativi, la banca dati del Gruppo e un auditorium.
Un progetto curato in ogni dettaglio dall’architetto Guido Canali, che ha firmato la realizzazione degli stabilimenti a Montevarchi e del nuovo polo logistico di Levanella. Un nuovo approccio stilistico-architettonico dove l’idea di fondo è ridurre al massimo l’impatto dei volumi costruiti in un percorso armonico tra architettura e natura. Lo stesso concetto che "anima" il quartier generale di Prada, a Montegranaro, nelle Marche, antesignano della "rivoluzione" voluta da Bertelli nella costruzione degli stabilimenti del Gruppo e tradotta dalla visione di Canali che, potrebbe occuparsi anche della trasformazione dell’area Lebole. Seguendo il fil rouge che lega gli edifici alla concezione della bellezza che Bertelli intende valorizzare nella mappa delle acquisizioni in città, dal Caffè dei Costanti, alla Buca e al giardino d’estate diventato punto di riferimento anche per gli aperitivi con vista sugli affreschi di Piero, è ragionevole pensare che anche la rinascita dell’area di 170 mila metri quadrati che si sviluppa in 16 ettari, passi dalla concezione architettonica che Bertelli predilige.
Accanto agli edifici-giardino, l’idea è quella di un grande parco, attraversato da vialetti e piccoli specchi di acqua che riflettono cielo e nuvole, pensato per la città e a disposizione degli aretini. Non solo: dovrebbe essere confermata la convenzione con il Comune per la viabilità, in particolare per lo sbocco del raccordo sulla tangenziale, ma per il momento resta tutto da definire, i attesa del progetto che l’imprenditore presenterà. A breve, già da settembre, potrebbe partire la massiccia operazione di ripulitura e bonifica dell’immensa area con l’abbattimento degli edifici più obsoleti e non più recuperabili. Tra le ipotesi, un’altra parte degli immobili potrebbe essere destinata ad uso commerciale, non industriale, magari nell’ambito delle attività della galassia Prada. Ma tutto è ancora da progettare, pianificare. L’unica cosa certa è che la "fabbrica" degli aretini rinascerà dalle sue ceneri, inaugurando un nuovo corso. Che darà nuovo impulso alla città.