Caos tv: "Il 40% degli aretini senza Rai Hd"

L’allarme dell’antennista Metti: "Saranno soprattutto coloro che vivono nelle frazioni a dover spendere per adeguare gli impianti"

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di Federico D’Ascoli

Aver comprato l’ultimo modello di smart tv in alta definizione, magari approfittando degli incentivi per la rottamazione, potrebbe non bastare. Pensare che, messo in casa il televisore di ultima generazione, le noie dell’ennesima rivoluzione tecnologica fossero limitate a una banale risintonizzazione dei canali potrebbe essere una pia illusione. C’è invece il rischio che buona parte della città possa rimanere senza i canali Rai in alta definizione per una questione legata al ripetitore di Poggio Pratolino, nel territorio di Talla. Per superare il problema servirebbero interventi sulle antenne, da 200 euro in su. La Rai si potrà comunque vedere in bassa definizione, fino almeno alla fine dell’anno sui canali dal 501 in poi. Il processo di switch-off del digitale terrestre, che prevede il passaggio progressivo alla trasmissione delle immagini in alta definizione, dopo un periodo di transizione adesso vede il traguardo. In molti non se ne accorgeranno nemmeno, perché le smart tv si risintonizzeranno automaticamente sulle nuove frequenze. Altri spettatori dovranno procedere manualmente all’operazione o acquistare un decoder (se la tv è precedente al 2017).

A tutto questo si aggiunge l’anomalia tutta aretina denunciata da Confartigianato.

"In questi giorni moltissime antenne tv avranno bisogno di una modifica per ricevere il segnale Rai in Hd" spiega Alessandro Metti, presidente regionale e provinciale degli antennisti di Confartigianato. Fino al 9 giugno in Toscana, Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News e la programmazione regionale si riceveranno su nuove frequenze e sarà quindi necessario risintonizzare i televisori e i decoder. "Siamo passati all’alta definizione, ma con il refarming che in sostanza prevede lo spostamento di determinati canali per fare spazio alla tecnologia 5G, delle cose potrebbero cambiare" prosegue Metti.

Le cose però potrebbero essere più complicate del previsto soprattutto nelle zone periferiche della città: "Ci sarà la necessità di aggiornare gli impianti, soprattutto per chi riceve il segnale Rai da Poggio Pratolino – aggiunge Metti – la Rai ha ottenuto il canale 45 per trasmettere nel nostro territorio, ma chi ha un’antenna orientata verso un ripetitore non idoneo per ricevere il 45 dovrà modificare l’impianto per poterlo ricevere. Una stima ci dice che il 40% della città di Arezzo, avrà bisogno di questo adeguamento tecnico. Si va dalla riprogrammazione della centralina alla nuova installazione dell’antenna e del filtro" conclude Metti.

Sono tante le frazioni che potrebbero trovarsi senza l’alta definizione della tv di Stato nel giro di pochi giorni: si parla della zona di Santa Firmina, Gragnone, tutte le frazioni a nord della città fino a Giovi, Vignale, Agazzi, Ponte a Chiani, San Giuliano, Indicatore, Ponte Buriano, San Leo e Pratantico. Difficoltà ci saranno anche in diverse zone montane del Casentino e del Valdarno.