
La folla di Natale
Arezzo, 22 novembre 2021 - «Abbiamo bisogno di personale»: i cartelli tappezzano le vetrine dei banchi tirolesi. Un popolo, in linea con la sua mezza anima austriaca, preciso: ma che stavolta si fa prendere in contropiede. Nessuno, neanche loro, aveva previsto una partenza del genere per la Città di Natale. Avevano modulato le assunzioni sul 2019, ma il 2021 è un’altra «bestia». E sta travolgendo le loro proiezioni e insieme la città.
Due giorni da delirio: circa centomila presenze complessive, frutto di un sabato da record e di una domenica dove gli arrivi sono addirittura lievitati. La vacanza dei camper e delle famiglie già sta virando in quella dei gruppi. Una ventina i pullman sbarcati ad Arezzo, ne vedi qualcuno perfino al centro affari o alla Coop. Le comitive sfrecciano in centro puntando il cuore della festa.
«Neanche li fanno fermare da noi» lamenta uno degli artigiani di Guido Monaco, vedendo gli ultimi arrivati correre dietro la bandierina della guida. I più vengono fatti scendere in via Pietri, ma il parcheggio va sold out presto. Altri al Rossellino e guadagnano «al galoppo» il Corso e la via di piazza Grande. Fin dalla mattina, per capitalizzare le ore di permanenza nella città del Natale.
Una città sempre più divisa a metà. Nella parte bassa reggono piazza Risorgimento e soprattutto San Jacopo: ma il confronto con la parte alta è improponibile. Due campionati, due calendari diversi. Nel tratto dal Canto de Bacci in su cammini solo a zig zag. In piazza Grande a tratti si sfiora la chiusura provvisoria, per far defluire i visitatori. Via Seteria è un tappeto di corpi sul quale potresti camminare senza toccare terra.
Le mascherine ce l’hanno quasi tutti, tutti tutti no. Ma al momento non risultano sanzioni. La polizia municipale si fa in quattro. Ad un certo punto della giornata comincia a indirizzare le auto verso Baldaccio e Mecenate, alla Cadorna non c’entra più neanche un monopattino. E gli effetti si vedono. Il Mecenate, ci informa Atam, tocca il tutto esaurito come era successo solo al Mercato internazionale. Il Baldaccio supera i 600 ingressi complessivi.,
Al Prato la folla dà l’assalto ai banchi: 50 minuti per un panino, non per sentito dire ma a nostre spese. Panini che vanno esauriti alle 16, qualche stand chiude per mancanza di «munizioni». L’afflusso è incessante, ma il top viene raggiunto tra le 15 e le 17. Le maschere dei Figli di Bocco, bellissime come sempre, ondeggiano sul muro di folla.
Più rarefatte le presenze in Fortezza, aperta e gratis ma poco segnalata: ci arrivano solo i bene informati. Intanto le prenotazioni per il prossimo fine settimana fioccano. Pare ci sia minaccia di pioggia? Sì, ma poco male. I venditori abusivi, già in giro a grappoli, preparano gli ombrelli rossi. Lo spettacolo deve continuare.