
La protesta dei risparmiatori
Arezzo, 14 gennaio 2017 - Un affarone per Ubi e piazza Affari sta premiando il titolo in Borsa a colpi di rialzo di quasi il 10%. Ma dietro l'affare c'è il profilo di un disastro, un pozzo di denaro senza fondo. E infatti il conto del salvataggio sale ben oltre i quattro miliardi di cui si parlava fino a qualche giorno fa. Alla fine la somma arriverà a oltre sei miliardi di euro, una perdita che grava sullo stato e sull’intero sistema bancario.
Il conto parte dai 4,3 miliardo caricati sulle spalle del Fondo di Risoluzione, i contributi obbligatori degli istituti di credito italiano. La base di partenza all’atto della risoluzione era stata di 3,7 miliardi, dei quali 1,7 a copertura del deficit della cessione delle attività dalle vecchie alle nuove banche. Il resto servì a ricapitalizzare i nuovi istituti e, in percentuale minima, la cosiddetta Rev dove sono confluite le sofferenza delle quattro banche.
I capitali sarebbero dovuti rientrare con la cessione delle nuove banche e con i proventi dei crediti deteriorati, una volta piazzati dalla Rev. Nnon è andata così, tanto è vero che Ubi pagherà al prezzo simbolico di un euro. Ma prima di vendere, il Fondo dovrà ulteriormente ricapitalizzare le banche per circa 600 milioni (450 per Etruria, Marche e Chieti), sempre a carico del sistema bancario.
Ai conti vanno aggiunti i quasi 800 milioni delle obbligazioni subordinate azzerate con il decreto di risoluzione. Più il bonus accordato a Ubi che nell’acquisto potrà anche usufruire dei crediti fiscali che le tre banche in vendita hanno accumulato: seicento milioni che Bergamo detrarrà dalla tasse, fatta salva una percentuale non superiore al 10% da trasferire al Fondo di Risoluzione.
Infine altri 350 milioni, sotto forma di crediti fiscali, andranno ad arricchire l’istituto di Victor Massiah grazie al miliardo di avviamento negativo riconosciuto alle good bank. E dunque cinque miliardi a carico del sistema bancario più uno di minore introito per le casse dello Stato: in tutto sei miliardi di euro.