Blitz tra le creme cosmetiche Finanza: dannose per la pelle Da qui parte il maxi-sequestro

Le fiamme gialle partono da un negozio etnico e portano alla luce un giro più ampio in Italia. Bloccati oltre 4000 prodotti. Amministratore della società denunciato: merce venduta anche online.

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Blitz tra le creme cosmetiche Finanza: dannose per la pelle Da qui parte il maxi-sequestro

di Maria Rosa Di Termine

Creme "sbiancanti" con ingredienti vietati e pericolosi per la salute. Facevano bella mostra di sé in un negozio etnico del centro storico di Montevarchi e proprio da qui è scattata l’indagine che ha portato i finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno a portare alla luce un giro più ampio di cosmetici illegali. La vicenda prende avvio nel gennaio scorso quando, durante un servizio di controllo del territorio, le Fiamme Gialle hanno trovato sugli scaffali dell’esercizio montevarchino i rimedi in tubetto per eliminare in particolare le macchie cutanee. E’ bastato scorrere la lista dei componenti contenuti nei flaconi però per scoprire che erano a base di idrochinone, un composto chimico vietato dal Regolamento 1223 del 2009 del Parlamento Europeo. La sostanza infatti è ritenuta cancerogena, responsabile della formazione di alcuni tumori e di dermatosi gravi, ed è stata messa al bando in Italia dal 2000 per l’uso nei preparati di bellezza per la pelle e dal 2005 anche nelle tinture per capelli, in ogni percentuale di concentrazione. E dal ritrovamento nel cuore della valle è partita la maxi operazione culminata nei giorni scorsi a Reggio Emilia e a Roma con il sequestro di quasi cinquemila cosmetici, tutti infarciti di sostanze classificate come dannose per i consumatori. I militari della Guardia di Finanza sangiovannese, infatti, dopo il blitz in ambito locale, si sono messi al lavoro per ricostruire la filiera commerciale di quelle cremine in modo da risalire ai fornitori degli articoli fuori legge e ai vari depositi di stoccaggio. Coordinati dalla Procura della Repubblica di Arezzo, gli inquirenti in breve hanno scoperto la società con sede nel reggiano e intestata a uno straniero di 45 anni, che commercializzava i prodotti di bellezza per lo più provenienti dall’Asia e dai Paesi dell’Est Europa. Uno smercio al minuto ma anche svolto sul web, attraverso negozi online. A corollario degli accertamenti la perquisizione in tre capannoni, nel capoluogo emiliano e nella capitale, con il rinvenimento di altri cosmetici con ulteriori composti insidiosi per la salute, come la formaldeide e il butylphenyl methylpropional, utilizzati in bagnoschiuma, shampoo e smalti e a loro volta banditi dall’Unione Europea. Tirando le somme dell’attività degli uomini in divisa, sono stati sequestrati 4.630 articoli con sostanze illecite e al termine delle verifiche l’amministratore della società è stato denunciato all’autorità giudiziaria per la violazione della normativa vigente in materia di sicurezza dei prodotti.