
Bekaert, verso polo agroalimentare Verranno assunti 26 ex dipendenti La spinta innovativa per il Valdarno
di Marco Corsi
Da stabilimento per la produzione di corde metalliche per pneumatici ad un innovativo polo energetico circolare agroalimentare, totalmente autosufficiente, con un occhio di riguardo alla filiera dell’idrogeno. Nel sito si insedieranno più società compartecipate e utilizzeranno anche un’area ex mineraria limitrofa che diventerà il parco fotovoltaico più grande d’Italia. Sarà questo il futuro della ex Bekaert di Figline Valdarno, una fabbrica storica che ha dato lavoro a tanti valdarnesi e che ha chiuso ormai da qualche anno. Se ne è parlato in maniera approfondita ieri mattina, in Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze. Il presidente Giani e i firmatari del protocollo per lo sviluppo e l’occupazione del Valdarno hanno infatti incontrato Federico Parma, rappresentante della Ge-Group, azienda del campo delle energie rinnovabili, che assieme ad altre imprese e soci privati ha avanzato un progetto per la riconversione dell’area. L’incontro, che è stato coordinato dal consigliere del presidente per le crisi aziendali Valerio Fabiani e dal direttore della direzione regionale per la competitività territoriale Paolo Tedeschi, ha visto anche la presenza di amministratori della vallata e dei sindacati. "Abbiamo compiuto un nuovo passo concreto e serio verso la reindustrializzazione" ha commentato Giani, esprimendo soddisfazione anche per la disponibilità manifestata da Ge-Group di accogliere la richiesta di Regione e sindacati e di procedere all’assunzione dei 26 lavoratori ex Bekaert rimasti tutt’oggi senza occupazione.
Come ha ricordato la sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai il progetto, che sarà presentato nel dettaglio a settembre, rappresenta un complesso sistema di economia circolare, con una spinta innovativa che guarda davvero al futuro del Valdarno. Soddisfatte anche le organizzazioni sindacali. "Durante l’incontro è stato ribadito che il progetto sulla riconversione dell’area va avanti – ha detto il segretario generale della Fim Toscana Alessandro Beccastrini - E’ realizzabile e sono stati trovati investitori importanti".
Per la Fiom Cgil era presente Massimiliano Rossi, responsabile di zona. "Si tratta di un progetto ambizioso, virtuoso e soprattutto in linea con la nostra visione di transizione energetica – ha detto - Al tavolo abbiamo avanzato una serie di richieste accolte con favore dalle istituzioni. Bekaert occupava 318 lavoratori e vorremmo che, a pieno regime, la futura attività sia in grado di rendere giustizia al Valdarno tornando a dare un impiego di qualità ad un numero almeno pari di persone. La ricerca del personale non specializzato dovrà partire dai 24 lavoratori che operavano nel sito e che ancora oggi sono inoccupati e coinvolgere con un’offerta anche gli altri ex dipendenti, come tutti i lavoratori del territorio che vivono situazioni vertenziali, quali ad esempio gli addetti della Fimer di Terranuova Bracciolini. Nell’estate dello scorso anno, Ge-Group ha sottoscritto un contratto preliminare d’acquisto per rilevare il sito e l’immobile ex-Bekaert.