
Shpetim Halili, il pizzaiolo morto nell'incidente
Arezzo, 3 giugno 2019 - SI CHIAMAVA Sheptim Halili, 35 anni e un figlio di diciotto mesi. «Un ragazzo d’oro» lo ricordano i colleghi del «Miva’ di più», la pizzeria di Sant’Agostino dove il giovane lavorava da diciassette anni dopo essere arrivato dall’Albania. Sabato, a fine serata intorno a mezzanotte, ha salutato tutti, «ciao ragazzi, ci vediamo domani». Ha chiamato la moglie, «preparati che andiamo un’ora a far due chiacchiere con gli amici». Ha preso lo scooter, si è infilato il casco, ha messo in moto e si è diretto verso la morte che lo stava aspettando.
SHEPTIM si era trasferito da Arezzo a Capolona dopo essersi sposato con una ragazza pugliese da cui aveva avuto un bambino. E la strada obbligata per arrivare in paese è la famigerata 71, la regionale dei lutti, disseminata di croci praticamente a ogni chilometro. Il destino era in agguato all’altezza del bivio per Sitorni, in un tratto rettilineo che precede di poco l’abitato di Ponte alla Chiassa.
E’ difficile dire cosa sia successo, non si sbilancia nemmeno la polizia locale che è intervenuta sul luogo dell’incidente e ha effettuato i rilievi.Sull'asfalto sono rimasti i segni di una brusca frenata (almeno una decina di metri) effettuata da Shpetim all'improvviso: ha trovato un ostacolo che l'ha costretto a scartare di colpo? Sta di fatto che il suo scooterone ha sbandato da un lato e lui è stato sbalzato di sella dall'altro, a sinistra, nel mezzo della carreggiata opposta sulla quale stava arrivando la 500 L condotta da un aretino di 60 anni, con a fianco la moglie, che non ha potuto evitare di investirlo.
Tra le ipotesi c'è quella di un animale che di botto ha attraversato la strada, ma è difficile avere conferma. Marito e moglie dell'auto investitrice non hanno visto niente, solo Shppetim ormai inerme in mezzo all'asfalto nel buio.
RISPOSTE non sono ancora possibili, cosa sia realmente accaduto dovrà ricostruirlo la polizia locale. Sul posto, insieme ai vigili, anche ambulanze del 118, ma per Sheptim non c’era più nulla da fare. La regionale 71 si prende dunque un altro tributo di sangue, l’ultimo era stato a marzo scorso, una vittima pochi chilometri più avanti verso il Casentino, nel tratto tra Capolona e Subbiano. Siamo in presenza di una striscia d’asfalto maledetta che attraversa l’intera provincia da nord a sud, dal Casentino alla Valdichiana fino all’Umbria e che in entrambi i tratti è teatro di ripetuti incidenti, spesso con esito mortale. Un’ulteriore considerazione riguarda il ritorno della bella stagione che coincide con tante motociclette e scooter che si rimettono in strada.
La morte di Sheptim segue di due giorni quella di Fabiano Vitucci, il ventinovenne rimasto ucciso a Montevarchi lungo il ponte sull’Arno dopo una caduta di moto in seguito a un sorpasso non riuscito. Vitucci, ex modello originario di Prato che in passato era stato protagonista in tv nella trasmissione «Uomini e Donne» di Maria De Filippi, era morto sul colpo. A questo lutto si aggiunge adesso quello di Sheptim Halili, davvero la stagione estiva non comincia sotto buoni auspici.