Salvatore Mannino
Cronaca

Coingas, "Io e te ci siamo divisi le notule": il colloquio Staderini-Olivetti Rason

Rintracciato tra gli audio conservati nel Pc dell'ex presidente, la frase contestata nell'interrogatorio dell'assessore Merelli che casca dalle nuvole: non so spiegare

Sergio Staderini

Arezzo, 9 giugno 2020 - «Sono notule che io e te abbiamo diviso». Il tema è quello delle consulenze di Coingas che da quasi un anno (fatta eccezione per i lunghi mesi del lockdown), da quando è cominciata la madre di tutte le inchieste giudiziarie, quella del Pm Andrea Claudiani che ipotizza peculato, abuso d’ufficio e favoreggiamento, tengono in fibrillazione la politica aretina. I protagonisti della conversazione sono Sergio Staderini, ex uomo di fiducia del sindaco Alessandro Ghinelli che lo ha poi sconfessato ed ex amministratore unico di Coingas, e l’avvocato Ettore Olivetti Rason, contitolare di un prestigioso studio legale fiorentino e destinatario di incarichi per 307 mila euro, quello che parla.

La fonte è il computer di Staderini, miniera in cui il protagonista aveva conservato centinaia di ore di conversazioni telefoniche, captate col cellulare, quasi sempre all’insaputa degli interlocutori, sindaco compreso. Sì, dalla memoria del pc dell’ex capo di Coingas, sequestrato nel luglio scorso con la prima perquisizione che fece emergere le indagini, viene alla luce un altro file scottante, persino più imbarazzante dal punto di vista giudiziario delle conversazioni a quattro Roberto Bardelli (consigliere comunale)-Lorenzo Roggi (presidente di Arezzo Casa)-Staderini-Ghinelli in cui si parlava di un presunto (e mancato) compenso al primo, sotto forma di prestito bancario, per aver appoggiato la candidatura di Luca Amendola a presidente di Multiservizi.

Quella era stata ipotizzata da Claudiani come corruzione, ma qui sembra venir fuori un altro indizio dello scenario di peculato formulato dal Pm già dalle prime ore. Perchè Olivetti Rason è chiaro e pare sottintendere che i soldi delle notule siano stati «divisi». Fra chi è difficile capirlo dal letterale dell’audio, in cui l’ex amministratore di Coingas e l’avvocato parlano di persona. Ma parrebbe comunque appesantire il mero affido di consulenze che già la procura considerava fittizie e che poi sarebbero state spartite fra i protagonisti, come dice Olivetti.

E’ un’altra frase che sarebbe rimasta sepolta fra le registrazioni che la Digos ha impiegato mesi per decifrare, se il Pm Claudiani non l’avesse contestata all’assessore al bilancio Alberto Merelli, pure lui indagato per peculato, nell’interrogatorio di fine gennaio. E’ da quel verbale infatti che si ricava il colloquio Staderini-Olivetti Rason sotto forma di domanda. L’assessore cade dalle nuvole: «Mi si dà lettura dello stralcio di conversazione fra presenti registrato nei file audio sequestrati- risponde - non ho alcun elemento per spiegare cosa si intenda».

In effetti, è ancora presto per capire bene il contesto in cui la frase è stata pronunciata e registrata, servirebbe di avere perlomeno il colloquio per intero. L’impressione è che non bisognerà aspettare molto. Claudiani, che è ai suoi ultimi giorni a Palazzo di giustizia prima di trasferirsi alla procura generale di Firenze, è intenzionato a concludere le indagini prima di andarsene. L’avviso di chiusura, dunque, dovrebbe essere imminente.

Bisogna piuttosto capire chi ne sarà il destinatario e chi no. In particolare per le posizioni più sensibili dal punto di vista politico. Ovvero lo stesso sindaco, indagato per favoreggiamento, Merelli, il presidente di Estra, Francesco Macrì (abuso d’ufficio). Fra gli altri accusati (molti perquisiti) l’attuale amministratore di Coingas Franco Scortecci (abuso d’ufficio), la contabile Mara Cacioli (favoreggiamento), il commercialista Marco Cocci (peculato), destinatario di altri 140 mila euro di consulenze, e l’avvocato Stefano Pasquini (favoreggiamento). Ormai è questione di giorni per capire i sommersi e salvati.

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