Siccità, produzioni falcidiate l'allarme di Coldiretti

Cereali, persi il 25% dei raccolti, meno 30% per l'uva e raccolti di olive a metà. Soffrono anche gli animali

raccolti

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Arezzo, 29 luglio 2022 - Vedono evaporare insieme all’ultimo goccio d’acqua anche i raccolti gli agricoltori. Colpa della mancanza di piogge che ha ridotto all’asso la maggior parte delle produzioni locali. L’estate 2022 ce la ricorderemo per il caldo torrido, i fiumi e i torrenti a secco, gli incendi un giorno sì e l’altro pure e la siccità record. Non piove da un sacco di tempo e le previsioni non promettono niente di buono. E se per l’uso potabile il peggio è scongiurato grazie all’acqua dell’invaso di Montedoglio che raggiunge le nostre case, a piangere è soprattutto la campagna.

“Ci sono coltivazioni fiorite presto perché seminate prima, ma per quanto riguarda tutte le semine successive adesso stentano a crescere perché manca l’acqua – dice il Direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti – pensiamo al girasole per esempio che nonostante sia una coltivazione che non ha bisogno di molta acqua e che cresce anche in terreni ruvidi e collinari, per questo lo seminiamo in Valdichiana, a tutto c’è un limite. Il raccolto sarà ridotto praticamente all’osso quest’anno. Un problema che riguarda le coltivazioni della Valdichiana ma anche di tutte le altre vallate”. A soffrire sono tutti i tipi di cereali, in testa il grano. “Per quanto riguarda i vari cerali ci attestiamo sul 25% in meno di raccolto, sia per il grano tenero che per il grano duro, ma anche per orzo e avena e tutti i grani antichi – spiega Raffaello Betti - Sono numeri che conosciamo perché molte coltivazioni sono già state raccolte. La percentuale crescerà quando sarà il momento delle olive. La produzione qui calerà del 50% perché dopo la fioritura degli olivi, per la siccità sono caduti tutti i piccoli frutti. Ci sono alcune zone più fresche che si salvano un po’ e in cui la situazione è migliore ma in generale la mancanza d’acqua riguarda tutto il territorio”.

Quest’anno avremo meno olio ma anche meno uva e di conseguenza meno vino. E con le produzioni falcidiate dalla siccità è possibile che anche i prezzi si impennino. “La scarsità di pioggia ha inciso e inciderà anche sulla vite –continua il direttore di Coldiretti Arezzo – e di conseguenza sulla produzione di uva con cali del 30%”.  Soffrono i campi e sono a secco le stalle, stretti nella morsa della canicola, anche gli allevamenti  sono in grave difficoltà in tutta la provincia. Per metterci una toppa gli allevatori utilizzano ventilatori e nebulizzatori un modo per attenuare lo stress creato dalle alte temperature e portare un po’ di refrigerio in stalle e pollai, ma le misure non bastano. Serve l’acqua.

Gli animali bevono molto di più: quasi il doppio rispetto ai periodi caratterizzati da condizioni climatiche meno severe.  In questa estate anomala, segnata da temperature abbondantemente sopra la media che non accennano ad attenuarsi, anche l’accrescimento degli animali  risulta sensibilmente ridotto, come ridotta è la produzione di latte e uova, con un danno gravissimo per le aziende già alle prese con il caro energia e i prezzi delle materie prime e dei concimi. “La mancanza d’acqua riguarda anche gli allevatori, sia chi fa carne che chi fa latte – dice il direttore di Coldiretti - la temperatura alta stressa gli animali nonostante gli accorgimenti che oggi esistono nelle stalle come i ventilatori a tutela del benessere. Se la siccità e le minori produzioni si ripercuoteranno sui prezzi? E’ possibile ma spesso quando aumentano i prezzi è a danno di produttore e consumatore finale, le impennate sono dovute a speculazioni e strategie di borsa. Basti pensare che in un momento in cui in Italia si registra una grandissima riduzione della produzione di cereali che non riescono ad arrivare nemmeno dall’Ucraina, il prezzo del grano è sceso”.