LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Aiuti per Gaza fermi da mesi". La missione umanitaria di Giani

Il diplomatico al vertice con i delegati delle Nazioni Unite per sbloccare i viveri. Forse partenza nelle prossime settimane: la tela cucita con le Misericordie. .

Il presidente delle Misericordie Domenico Giani guida la missione umanitaria

Il presidente delle Misericordie Domenico Giani guida la missione umanitaria

"Non possiamo restare indifferenti: ottanta tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza sono ferme da otto mesi a Cipro, bloccate dal conflitto in corso".

Domenico Giani, ambasciatore dell’Ordine di Malta a Cipro e presidente delle Misericordie d’Italia, rilancia con forza l’appello: "I viveri che gli italiani, compresi tantissimi aretini, hanno contribuito a raccogliere per la popolazione palestinese, sono fermi ormai da dicembre nel porto di Limassol, nell’isola cipriota e a causa del conflitto non riescono a raggiungere la popolazione rimasta senza cibo". Un grido d’allarme per smuovere le coscienze, specialmente quelle dei governi e delle organizzazioni internazionali. E proprio ieri, il tema è stato posto con forza in un vertice con i rappresentanti delle Nazioni Unite e del governo di Cipro. Il porto di Limassol è uno dei tre corridoi umanitari per il sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto, insieme ai canali aperti dalla Giordania e dall’Egitto. "Nonostante il forte impegno organizzativo e logistico, il materiale è tuttora bloccato a causa di criticità legate alla sicurezza dell’operazione. Le difficoltà sono molteplici: se inizialmente il totale blocco degli aiuti verso Gaza rappresentava l’ostacolo principale, oggi un’ulteriore preoccupazione riguarda la sicurezza dell’intera operazione" spiega Giani.

Le priorità sono "garantire l’integrità della nave durante il trasporto e assicurare che i beni raggiungano effettivamente la loro destinazione finale. Il rischio di un’ulteriore attesa potrebbe portare al deterioramento dei viveri che hanno una scadenza ben precisa. Le Nazioni Unite, in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri cipriota, continuano a lavorare per rendere possibile la spedizione in condizioni adeguate". E nella riunione di ieri è stato comunicata la possibilità di una partenza del carico via mare verso il porto di Ashdod prevista tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto.

"Confidiamo che sia la volta buona anche perchè questa raccolta umanitaria è frutto dell’impegno e della generosità di tanti aretini e italiani e a loro dobbiamo dare ragione della destinazione finale degli aiuti. Una catena di solidarietà resa possibile anche da Unicoop e tante aziende che si sono messe a disposizione del nostro progetto". Non solo Gaza e ogni "persona che ha bisogno di aiuto, noi guardiamo alla persona non alla provenienza", rimarca Giani. Perchè un’altra zona calda dove la rete delle Misericordie dispiega la sua tela, è Betlemme. "Qui abbiamo in pianta stabile un nostro funzionario che provvede all’aiuto alle popolazioni in difficoltà".

Dal Medio Oriente ad un altro teatro di guerra, nel cuore dell’Europa. Giani sarà in Ucraina a metà agosto per incontrare i volontari della nuova sede aperta qualche mese fa a Ivano-Frankivs’k. "Un segno di vicinanza concreta e di operatività al servizio delle persone rimaste senza casa e in stato di bisogno, secondo lo spirito che anima la nostra azione da otto secoli di sconfinata carità"