Addio Braganti, memoria del Borgo. Ha raccontato per anni la sua città: un personaggio di altri tempi

Stroncato da un malore a 82 anni in Francia. Il lavoro con Alitalia, viveva a Boston. Quel papillon di rigore

Fausto Braganti

Fausto Braganti

Sansepolcro (Arezzo), 21 maggio 2023 – La triste notizia non ha impiegato molto nel fare il giro della città: è morto Fausto Braganti, il biturgense doc che ancora giovane si era trasferito per lavoro negli Stati Uniti ma che aveva conservato un solido cordone ombelicale con Sansepolcro. Aveva compiuto 82 anni lo scorso 16 marzo e il 15 aprile, quindi poco più di un mese fa, era tornato nel suo amato Borgo per il matrimonio del figlio di un amico.

Ieri mattina se n’è andato all’improvviso (a causa probabilmente di un infarto) mentre si trovava a Tuchan, cittadina francese in Languedoc, nei Pirenei, dove negli ultimi tempi trascorreva diversi mesi, alternando il suo domicilio con quello di Marblehead, negli Stati Uniti, vicino a Boston. Braganti aveva studiato all’Università di Firenze, poi si era trasferito a Londra, insegnando lettere italiane fino a quando non è stato assunto dall’Alitalia nel settore biglietteria, professione che lo ha poi portato a vivere oltre oceano. Ma il suo luogo di origine lo aveva sempre nel cuore; anzi, non appena poteva, anche quando era andato in pensione, faceva l’impossibile per tornarvi, ospitato dalla famiglia dei cugini Franco e Rosina Antonelli.

E dall’America tornava in tempo anche per tirare con la balestra: nel settembre del 1978, si era persino classificato secondo nel secolare Palio con Gubbio disputato in piazza Torre di Berta. Per diversi anni, attraverso internet, si era messo a raccontare fatti, curiosità e soprattutto personaggi caratteristici della Sansepolcro del dopoguerra in una rubrica dal titolo in vernacolo: "Io m’arcordo" (versione locale dell’amarcord riminese di Fellini), che poi è diventata anche libro. Un autentico spaccato della storia recente della città, quella fatta dalla sua gente che ha lasciato un’immagine indelebile. Come indimenticabile resterà la figura di questo signore con barba e capelli imbiancati e il papillon di rigore, che si rapportava con la massima cordialità e simpatia e che era rispettoso anche nel suo modo di fare ironia, quello classico delle persone dotate di intelligenza e cultura.

Alla figlia Tania e alla moglie Pascal la vicinanza della nostra redazione. Se n’è andato un "borghese" vero, anche a migliaia di chilometri dalla sua città.