BALDI-ANGELA
Cronaca

Addio alle attività storiche del Corso, si arrende anche il negozio "Milady"

E al posto della Casa della Sposa giovedì apre un altro franchising di abbigliamento giovane: è Tally Wejl

milady

Arezzo, 11 novembre 2014 - Addio alle attività storiche del Corso, ora chiude anche il negozio «Milady». Cambiano infatti i consumi e la crisi ci mette il suo zampino. Così accade sempre più spesso che insegne storiche del commercio aretino vengano smontate. Per poi far posto nella maggior parte dei casi a catene e franchising. Con le principali vie dello shopping del centro che cambiano i connotati. Via il vecchio per il nuovo, con intere famiglie di negozianti che mettono il punto su un’epoca. La prossima in ordine di tempo a venir spenta sarà la vetrina del negozio di biancheria femminile Milady di Corso Italia 238. Per capire l’antichità del negozio basta ricordare che la ragione sociale recita: Già Arte del Busto, e biancheria intima, corsetteria, lingerie, busti, reggiseni sono infatti tutti prodotti trattati al negozio di Pierina Patriarchi che adesso procede alla liquidazione totale per cessazione attività.

Gli sconti proseguiranno fino al 31 dicembre quando il negozio chiuderà definitivamente i battenti lasciando l’ennesimo buco vuote nel Corso. Ma solo per poco. «Lo abbiamo già affittato - spiega la titolare - siamo aperti da quasi 60 anni, prima in via Vittorio Veneto con mia cognata che all’epoca faceva anche busti su misura, poi per il Corso da 50 anni».

E a proposito di negozi storici che hanno chiuso i battenti, si è definitivamente abbassata la saracinesca sulla Casa della Sposa in fondo al Corso. Qui proprio giovedì dopo settimane di lavori serratissimi Luigi del Mecio e Irene Fornaini apriranno il frinchising svizzero Tally Weijl di accessori e abbigliamento femminile. Moda giovane e abbordabile, la catena conta 900 negozi nel mondo con la formula delle vendite non assistite. E’ di nuovo vuoto in via Madonna del Prato il fondo dell’ex negozio di casalinghi Mammarò, ma se le attività commerciali ultimamente hanno vita breve spesso a salvarle è la formuale dei temporary shop. Così qui nel periodo di Natale dall’8 dicembre al 6 gennaio ci sarà il negozio temporaneo di Bianchini maglierie, quindi il cartello informa che a gennaio lo spazio sarà di nuovo libero e Scapecchi, titolare del fondo, lascia i suoi contatti per informazioni. Il ricambio nelle insegne e nelle vetrine del centro è sempre più veloce. Così per un negozio rinato a nuova vita come quello del Corso dove adesso ha aperto un punto Vodafone, c’è un fondo commerciale (per l’appunto dirimpettaio) che ha chiuso i battenti. Si tratta della gelateria Paradiso di Corso Italia che a ottobre ha abbassato la saracinesca lasciando in vita solo il negozio di Guido Monaco. Al suo posto nel Corso presto dovrebbe arrivare una nuova insegna.

E si ridimensiona, riducendo gli spazi e chiudendo, ma solo una parte del fondo gigante di via Guido Monaco dove si trova, il negozio di abbigliamento ViaPiana: «Stiamo facendo gli sconti - dicono i titolari - che andranno avanti fino a dicembre per la chiusura di una parte del negozio». Ha recentemente aperto anche la nuova Vineria del Corso di fronte al Vieri, riaccendendo una vetrina da mesi rimasta spenta. E’ una sorta di puzzle quello del centro storico che si compone e scompone come una tela di Penelope tra aperture e fondi rimasti vuoti. E tra vetrine che si spengono e si accendono, un capitolo a parte riguarda le gallerie. In quella di Guido Monaco sbarcano caffè e cialde Coiba. Ma tanti restano i fondi sfitti. Come quelli dell’ex Supercinema. Ancora vuoto sempre in pieno centro, il fondo commerciale che era stato dell’ennesima attività storica, il parrucchiere per uomo di via Verdi, all’angolo con piazza Risorgimento. Un’attività che era lì da anni, e una vetrina che una volta spenta non ha ancora trovato un nuovo impiego.