
Gino Massetti assieme alla moglie Onelia, sua compagna per oltre 70 anni
di Laura LucenteFALZANOSe n’è andato l’ultimo testimone della strage nazifascista di Falzano. Gino Massetti aveva 96 anni. Ieri pomeriggio si sono celebrati i funerali religiosi nella chiesa di Poggioni, località della montagna cortonese e luogo caro a Massetti, a pochi chilometri dal posto in cui assistette, uscendone come unico sopravvissuto, all’eccidio. Gli ultimi anni li ha vissuti a Camucia accudito amorevolmente dalla moglie Onelia, al suo fianco da oltre settanta anni. Subito dopo la Liberazione si era arruolato nell’Arma dei carabinieri, aveva prestato servizio in varie zone d’Italia, fino al grado di maresciallo. Per tutta la sua vita ha vissuto nel ricordo di quei giorni, ma senza mai avanzare la richiesta di un risarcimento. Gino era poco più che adolescente quando il 27 giugno 1944 finì insieme a dodici uomini rastrellati a caso dai militari della Wehrmacht, rinchiuso in una fattoria della montagna cortonese fatta poi esplodere con tubi di gelatina come rappresaglia per una imboscata di partigiani.
Nel 2023 concesse a La Nazione un’intervista a cuore aperto su quei tragici momenti. "Provai più volte a scappare prima che ci facessero saltare in aria- raccontò Massetti – ma loro erano tanti e mi buttarono nella cascina, poi sigillarono tutto per impedirci di uscire". Gino si salvò per miracolo. Alcune ore dopo, sotto le rovine ancora fumanti della cascina ridotta a un cumulo di macerie, una contadina che cercava il suo cagnolino, trovò quel ragazzino, terrorizzato ma ancora vivo. Era rimasto coperto da una trave, ustioni sul corpo provocate dall’esplosione e quasi paralizzato dal peso che, paradossalmente, lo aveva protetto. "Rimasi infermo per più di un anno", raccontò ancora a La Nazione Gino, ma poi "fortunatamente mi ripresi, anche se lo strascico di quelle ferite fisiche me le sono portate dietro tutta la vita. A 17 anni mi sono arruolato nell’Arma dei carabinieri e per 43 anni ho servito il mio Paese. Non è stato un senso di rivalsa, amavo l’Arma e ho scelto di servire. Oggi non serbo più rancore ma dimenticare è impossibile".
Al suo fianco fin da giovanissimo c’è sempre stata la moglie Onelia, anche lei cortonese doc. Dalla loro unione sono nati due figli, Massimo e Marco oggi affermati professionisti.Gino Massetti è stato convocato dai tribunali della Spezia prima e di Monaco poi, per ripercorre ciò che accadde. Un capitolo di storia uscito dall’oblio solo nei primi anni 2000. Nel 2002 l’allora sindaco Emanuele Rachini denunciò la strage al Tribunale di La Spezia, competente anche per la Toscana e due anni più tardi vennero stabiliti i primi contatti tra La Spezia e la Germania. Gino Massetti venne ascoltato dal tribunale di Monaco nell’ottobre 2008. Il processo portò all’ergastolo Herbert Stommel, ex maggiore della Wermacht, e Josef Scheungraber, ex sottufficiale ritenuti responsabili della strage di Falzano.