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Cronaca

25 Aprile: festa nella città strapiena Eventi bipartisan e boom di turisti Anche Bertelli a caccia di cuochi

Locali in difficoltà davanti ai numeri. La pioniera del voto femminile fa 100 anni: "Che paura in quegli anni". La città medaglia d’oro al valor militare proprio per la Resistenza si riunisce. Il sindaco alla tomba di Ducci.

25 Aprile: festa nella città strapiena Eventi bipartisan e boom di turisti Anche Bertelli a caccia di cuochi

di Alberto Pierini

AREZZO

E festeggiarono la Liberazione felici e contenti. Gli "scivoloni" nazionali della vigilia sembrano smussare almeno in provincia gli angoli della memoria. E quella che va in onda dalle 7 di mattina è una celebrazione praticamente bipartisan, per la soddisfazione, immaginiamo, del Prefetto Maddalena De Luca che ne ha tenuto la regia. Le cerimonie si snodano rituali, dai monumenti aretini alle emozioni condivise del cimitero degli inglesi di Indicatore, uno degli snodi più laceranti. E Ghinelli accetta perfino l’invito dell’Anpi: va a rendere omaggio alla tomba di Aldo Ducci, il sindaco partigiano. I fiori, uno sguardo dal basso al piccolo loculo che ne raccoglie i resti. E ricordando l’arguzia proverbiale dell’allora primo cittadino te lo immagini a strabuzzare gli occhi nel ritrovarsi al centro di un 25 Aprile dal passo diverso dal solito.

Un passo che si incrocia con i mille passi di una città in festa per il carosello di arrivi nel ponte. Il flusso rimane ininterrotto da venerdì. E si rafforza lì dove batte il cuore del turismo. I musei, che sotto la gestione del Comune segnano numeri discreti, e ieri erano addirittura gratis. E la risposta non è mancata.

Rafforzata dal colpo d’occhio del centro e dei suoi locali. L’afflusso comincia a pesare su una bilancia in precario equilibrio. Ristoranti, trattorie & c. hanno carenza di dipendenti: l’apparente schiarita di due mesi fa è finita subito. Il volume degli arrivi scalda gli incassi ma aggrava i problemi. Perfino la Buca di San Francesco, guidata da Patrizio Bertelli, è a caccia di personale: nella fattispecie un aiuto cuoco e un cameriere. I vuoti rischiano di annacquare un trend che continua a correre.

Ormai gli orari non esistono più: specie in piazza Grande gli stranieri impongono il ritmo e si pranza fino alle 18 come nulla fosse. Mentre il fiume di arrivi si incrocia con quello della memoria. Con personaggi a sorpresa. Pia Sandroni a Subbiano festeggia 100 anni sotto i riflettori Rai: anzi li anticipa, perché la data è oggi. Una delle prime donne a votare nel ’46, ricorda quegli anni bui. "Che paura sotto i tedeschi, per fortuna io sono ancora qui" ripete ai microfoni.

Le cerimonie coinvolgono tutti. Agnelli a Castiglion Fiorentino depone fiori davanti a tutti i cippi della guerra mondiale. Luciano Meoni a Cortona segue l’itinerario delle stragi: Falzano, Santa Caterina, Farneta. Sullo sfondo del capoluogo, che è medaglia d’oro al valor militare con la Resistenza al centro delle motivazioni: l’aveva portata Sandro Pertini, il presidente partigiano, nel marzo 1984. Parlava "di Resistenza al nazifascismo", di "opposizione al nemico occupante da parte di popolazioni armate nei monti e nelle valli".

Ricordava le "perdite tra la popolazione, testimonianza del sangue versato nell’aretino". Flash dietro le corone, i fiori, i saluti militari. "Il nostro riscatto e la nostra rinascita sono costati molto dolore e molto sangue per questo oggi la nostra gratitudine va a chi ha combattuto allora per consentire a noi e ai nostri figli un futuro libero" scrive Ghinelli. In pochi escono dal coro, tra cui il "Movimento Arturo" di Bibbiena, nel lago dell’estrema sinistra. "Per farne una festa nazionale non dovrebbero più esserci fascisti". Loro evidentemente non ne sono convinti. Ma per un giorno è una voce ai confini della festa