Samuel Jackson e Magic Johnson. Le star scambiate... per profughi

Forte dei Marmi. Lo scatto dei due big sulla panchina diventa virale

La foto con la fake news che ha fatto impazzire i social. A sinistra Samuel Leroy Jackson a destra Magic Johnson: due miti al Forte

La foto con la fake news che ha fatto impazzire i social. A sinistra Samuel Leroy Jackson a destra Magic Johnson: due miti al Forte

Viareggio, 20 agosto 2017 -  LA BEFFA sul web è servita. Con tanti social-maniaci che cadono nella rete. La foto dell’attore Samuel L. Jackson assieme al cestista numero uno Magic Johnson, seduti su una panchina di Forte dei Marmi con una cornice di buste da shopping di lusso appoggiate a terra, stuzzica il malizioso equivoco. Con l’immagine che gira sul web con tanto di slogan: «Risorse boldriniane a Forte dei Marmi, fanno shopping da Prada coi 35 euro. Condividi se sei indignato!».

E il post diventa viralissimo, tra chi consapevolmente ironizza e chi, invece, ha davvero scambiato uno dei più grandi attori di Hollywood e uno dei più grandi giocatori di basket della storia, per due profughi in relax sulla panchina. «Altro che poveri extracomunitari, questi possono comprarselo il paese» commenta qualcuno tra i più scaltri. A diramare la foto, è anche il conduttore radiofonico e autore tv Luca Bottura, accendendo la miriade di commenti di chi cade nel tranello dei migranti spendaccioni. Ma l’istantanea dei due big di colore finisce pure sulla bacheca della modella Nina Moric che recentemente ha annunciato la sua adesione a Casa Pound.

E così, quella sua frase – «Vedere anche in località turistiche come Forte Dei Marmi e Milano Marittima immigrati che bivaccano sulle panchine con i nostri 35 euro è veramente troppo» – appare ambigua. Così come l’atteggiamento della soubrette che, messa al bando dai follower di facebook per il fraintendimento, ribatte contrattaccando chi non ha colto la battuta. Con uno scambio di opinioni che va avanti per ore: più di mille punti di vista espressi in sessanta minuti e oltre 5mila like, con palesi ‘errori nell’errore’, tra chi fa presente di aver riconosciuto «quell’attore spagnolo» e chi, invece, sostiene le ragioni «delle tante persone di colore, che vanno accolte con tolleranza».

LA MEMORIA torna agli anni Novanta, quando l’allora stella del Milan di Sacchi, il mulatto Ruud Gullit (ricordato per le lunghe treccine rasta), fu vittima di un atroce fraintendimento in una panetteria. «Era il 1993 e evamo in vacanza a Forte dei Marmi – raccontò il mortificante episodio la moglie – e Ruud era andato a comperare il pane. Era una star, indossava un cappellino per non farsi riconoscere. Si era messo in fila e una signora, scambiandolo per un vu’ cumprà, lo cacciò dal negozio. «Vai via». Poi, riconosciuto da un ragazzo, venne inseguito dalla panettiera che si scusò. Lui si arrabbiò ancora di più. Le disse: ‘Lei lo fa perché sono famoso e questo è ancora più grave: questo sì è razzismo vero’».

Francesca Navari